Basket A2, il vice Fabrizi: "Unieuro attenzione a Chiusi"

Già matematicamente qualificata al girone Giallo della seconda fase, a due soli punti dalla certezza di terminare la regular season del girone Rosso da capolista, l’Unieuro domani si reca a Chiusi per chiudere la pratica e raggiungere anche questo obiettivo. Nonostante sforzi fisici e mentali per arrivare sin dove si trova, la motivazione dunque non manca ai biancorossi pur se davanti avranno una squadra che, con la classifica che si determinerà in seguito all’esclusione di Ferrara dal campionato «giocherà solo due partite avendo dovuto sfidare gli estensi e i due punti che le servono per salvarsi raggiungendo il nono posto, cercherà assolutamente di farli proprio contro di noi».

Parola di Andrea Fabrizi, il vice-allenatore della Pallacanestro 2.015 che la scorsa stagione da spalla tecnica di coach Bassi, visse uno straordinario campionato da “matricola terribile” e rivelazione, proprio a Chiusi. Lo scenario è diverso da allora, ma Forlì sfida una squadra ritrovata nel gioco e in tanti interpreti a lungo assenti per infortunio e che in più farà esordire il nuovo acquisto Iris Ikangi, ala ex Scafati e Torino. «Per noi sarà una trasferta molto complicata. L’Umana viene da vittorie importanti, ha causato la più brutta sconfitta stagionale di Pistoia e dopo non avere mai perso la testa nei momenti difficili di quest’annata, ha saputo aggiustarsi in corsa sino a trovare un passo decisamente diverso. Non avevo dubbi, conoscendo come si lavora in quell’ambiente».

Già e proprio per questo la gara è speciale per il vice di Antimo Martino. «Chiusi è un posto in cui mi son trovato benissimo per il modo in cui si lavora e le qualità delle persone. Ero già emozionato nel match d’andata, lo sarò tanto più domani, ma il modo migliore per dimostrare rispetto alle persone di cui hai stima è andare da loro per giocare la migliore partita possibile».

E vincerla, ovviamente, anche se pensare che l’Unieuro possa non avere il pieno di carica emotiva come, invece, negli scorsi incontri, non è fare delitto di lesa maestà. «Essere lassù in vetta da soli è bello, gratificante e sancisce il buon lavoro che abbiamo fatto e che è condizione necessaria, ma mai sufficiente, per ottenere risultati importanti. Chiaro, però, che tra poco inizierà un nuovo campionato e le tre gare che ci toccano prima della seconda fase (Chiusi, Udine e Fortitudo, ndr) sono l’antipasto dell’antipasto play-off e sicuramente già sfide da play-off. Per questo sono contento di arrivare alla fase a orologio in crescendo, con match impegnativi come questi che ti portano a tenere alta la concentrazione».

In queste partite l’Unieuro ha ancora qualcosa da dimostrare. «Le motivazioni cambiano per forza, ma rimangono: adesso vogliamo confermare quanto abbiamo sempre dimostrato, ossia che siamo una squadra che non molla mai e lotta su ogni pallone. Questa è mentalità».

Vincendo a Chiusi, la matematica darebbe a Forlì il primo posto con due turni d’anticipo. Inimmaginabile in estate. Questo in virtù della classifica post rinuncia di Ferrara. «Provo una profonda tristezza, per una città in cui giocare era bello perché sentivi di essere in un posto per cui il basket era importante - sospira Fabrizi -. La società aveva sempre lavorato in modo coerente con le sue possibilità e ora perdiamo tutti. E perdiamo tanto».

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