Basket A2, Giachetti: "L'OraSì può battere Cantù"

Sabato sera Cantù aprirà al Pala Desio la semifinale play-off del tabellone argento affrontando l’OraSì, la seconda squadra romagnola dopo l’Unieuro sulla sua strada verso la finale che eleggerà la squadra promossa in Serie A. E a proposito di Forlì, la cui stagione è già stata consegnata agli archivi, nella memoria di Jacopo Giachetti, fra l’altro ex di Ravenna cinque stagioni or sono, il rammarico per la sconfitta è ancora molto vivo. «Onestamente avrei sperato almeno di arrivare a garacinque che secondo me meritavamo per quello che abbiamo dato in campo. Tranne il primo tempo di garauno, dove magari abbiamo faticato un po’ ad ingranare, infatti, a cominciare dal secondo tempo fino all'ultima azione di garaquattro ho trovato un grandissimo equilibrio tra le due squadre e se noi avessimo vinto quella partita, come anche garadue, non avremmo rubato niente. Purtroppo è andata male e quindi la delusione è molto forte oltre al dispiacere di non essere riusciti a regalare ai tifosi la gioia di andare avanti».

Una gioia che secondo il suo parere la squadra ravennate potrebbe invece donare ai suoi sostenitori. «Sicuramente sarà una serie durissima per entrambe, perché l’OraSì è stata senza alcun dubbio la grande rivelazione della stagione, visto che è partita a fari spenti ma poi ha inanellato risultati importanti, mentre Cantù è un po’ l’opposto perché è partita con grandissime ambizioni e ha come unico obiettivo la promozione. Secondo me questa semifinale sarà vissuta anche in maniera diversa dalle due squadre e devo dire che vivendola a cuor leggero Ravenna potrebbe avere quelle armi in più rispetto a Cantù che potrebbe accusare la pressione di dover vincere a tutti i costi».

Espresso il suo pronostico e nell’attesa di programmare il suo futuro fa poi un bilancio della sua esperienza forlivese. «È una città che fin dal primo giorno mi ha fatto sentire importante e sicuramente ho trascorso qui quattro anni molto intensi con la conquista il primo anno dei play-off, mentre il secondo con un gruppo che aveva qualcosa di speciale fummo fermati dal Covid quando eravamo secondi in classifica e stavamo giocando veramente molto bene. L'anno scorso abbiamo fatto una grandissima regular season finendo primi per poi uscire al primo turno in maniera totalmente inaspettata macchiando così la stagione perfetta che avevamo fatto fino allora. Quest'anno, per finire, ci è capitato un po’ di tutto tanto che pure ottenendo nella seconda parte di stagione una serie di vittorie importanti la settima posizione ci ha messo sulla strada di una delle candidate alla promozione e la nostra avventura è terminata lì».

Cinque anni in Romagna lo portano infine a ricordare anche l’esperienza ravennate. «Quella è stata per me una tappa importante: sono stato benissimo e mi porto dietro il ricordo di tante persone carine e gentili nei miei confronti».

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