Basket A2, Bolpin spinge l'Unieuro sempre più in alto

Ora è lì che si guarda, che si guarda crescere, con le sue nuove consapevolezze. Pur eliminando dal testo il riferimento alla cellulite, l'immagine dell'Unieuro è quella cantata da Noemi: una squadra e i suoi componenti allo specchio, che si guardano negli occhi e dentro, per capire cosa sono stati, gli errori commessi e come questi li abbiano plasmati per essere qualcosa di diverso e affrontare il futuro con nuove consapevolezze.

Un processo di cui atleti quali Riccardo Bolpin sono un emblema. Il jolly è diventato un punto fermo, ha conquistato fiducia, minuti, responsabilità e ha risposto con un'acquisita regolarità di rendimento, tanto che per la squadra appare una garanzia. Lo dicono le statistiche delle ultime dieci gare: 11.3 punti, 3.8 rimbalzi e 2.2 assist di media, col 56.7% da due e il 40% dall'arco.

«Aver continuato il percorso a Forlì dopo la scorsa stagione mi ha aiutato molto a crescere - ammette Bolpin - non avevo mai giocato due stagioni consecutive con la stessa squadra e a livello di fiducia personale mi è servito moltissimo. Sono contento del mio percorso in una squadra che è di nuovo dentro la zona play-off, ma che ora deve guardare un po' più in su: conquistarli non può accontentarci. Abbiamo ambizioni più alte e venni qua dicendo che volevo tornare in serie A con Forlì».

Spingendo sull'acceleratore dell'ottimismo, poteva sembrare un traguardo avvicinabile già in questa stagione se la memoria torna alle riflessioni di agosto, poi il campo ha dato altre risposte. Parziali, però, Ora l'Unieuro vuole produrre un biglietto da visita da mina vagante dei play-off. Per riuscirci, bisogna crescere per tappe e la prossima si chiama Nardò. A patto di non sfidare i pugliesi a chi fa un canestro in più. «Vero, perché Nardò offensivamente ha molto talento con giocatori quali Ferguson, Amato, Poletti e Fallucca. Sottovalutarli è un errore da non commettere in un match importantissimo che deve farci arrivare alla seconda fase nel modo migliore possibile».

Difesa e parziali negativi da limare sono le due regole auree. «La vittoria passa da una prova difensiva di spessore e dall'approccio aggressivo sin dall'avvio per non dare ai nostri avversari in difficoltà la fiducia di giocarsela».

Solo vincendo Forlì può inquadrare il sesto posto. «Ci siamo avvicinati a Cento, Chiusi e Ferrara e tutto è ancora possibile. Il calendario pone tanti incastri possibili, anche complicati, ma noi dobbiamo pensare a Nardò e aver fiducia nelle nostre potenzialità. Solo così recupereremo tutti i punti persi nella prima fase e arriveremo ai play-off con una spinta diversa da quella dell'anno scorso».

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