Basket A2, Bolpin non si arrende: "Unieuro, non molliamo"

Che fosse difficile e complicato lo si sapeva anche alla vigilia e alla fine guardando al puro risultato non ci si aspettava nulla di diverso dal 2-0. Cantù è una squadra modello, un mix di esperienza e giocatori nel pieno della maturità agonistica pronti a mettere in campo prestazioni di altissimo livello trovando gli interpreti più giusti a seconda del momento. Forlì, invece, deve fare i conti con lunghi in difficoltà nei più semplici appoggi ed un americano come Lucas completamente fuori dal contesto in partite in cui il fisico conta per davvero.
Se si va poi ad analizzare più concretamente garauno e garadue, si scopre una squadra in grado di lottare contro una super potenza, trovando qualche soluzione inaspettata per provare a portare dalla sua parte una serie dall’esito all’apparenza già scritto. Per vincere anche solo una partita ed allungare di qualche ora la stagione ora servirà una prestazione di assoluto livello tra le mura amiche che tanto hanno fatto la differenza anche quest’anno nei momenti più difficili.
Lo sa bene quello che per continuità nelle prime due partite è stato il migliore dei biancorossi, Riccardo Bolpin, che di certo non vuole arrendersi. «Sapevamo di affrontare una squadra fortissima, che fonda nella lunghezza del roster e nelle qualità offensive le sue vittorie. Noi ce la siamo giocata per larghi tratti ad armi pari, specie in garadue. Nel finale ci sono mancate le gambe per via dei due impegni ravvicinati con rotazioni sicuramente più corte rispetto agli avversari. Ora sarà importante raccogliere le ultime energie in questi giorni che ci porteranno a garatre, dove vogliamo provare a vincere. Nonostante il morale non sia certo alle stelle c’è la voglia e la consapevolezza di poterli ancora mettere in difficoltà».
C’è spazio anche per qualche rammarico oltre i meriti di Cantù. «Specie lunedì sera, in diverse circostanze non siamo riusciti a gestire al meglio i vantaggi che eravamo riusciti a procurarci. Avanti di 7-8 punti abbiamo puntualmente subìto dei parziali che hanno rimesso in carreggiata i nostri avversari e ci hanno impedito di giocarcela fino in fondo. Inoltre ci sono stati dei momenti in cui la difesa ha funzionato al meglio, settore in cui sicuramente abbiamo fatto bene, ma dall’altra parte ci siamo inceppati senza riuscire a prendere per la giugulare la partita. Discorso che vale doppio considerato che giocavamo anche fuori casa».
Salgono intanto l’attesa e la curiosità per vedere la risposta del pubblico di fede biancorossa alla partita di giovedì, perché si sa che ai play-off contano e non poco anche il clima di fuoco in cui si gioca. «Ammetto che nelle prime due partite il pubblico è stato un fattore, Cantù è sicuramente una delle piazze più calde d’Italia. Spero di poter dire la stessa cosa anche dopo la partite o le partite all’Unieuro Arena. Mi piacerebbe vedere tanta gente al palazzetto con la stessa voglia di crederci che metteremo noi in campo».

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