Basket, a Ravenna Italia-Portorico in onore di Datome

Una lunga storia d’amore, per il basket a tinte azzurre e nella vita personale a tinte rosa per una moglie conosciuta proprio grazie a questo sport. Gigi Datome sta per prendere commiato dal basket giocato ma oggi a Ravenna giocherà la sua ultima partita con la Nazionale, in Italia, («un vero onore per la città» come ha sottolineato il digi dell’OraSì, Giorgio Bottaro) prima del volo verso i Mondiali. Un evento che ha già un nome, DatHome (gioco di parole tra il suo cognome e Home, casa) e che segnerà la presenza numero 193 al De Andrè contro Portorico alle 21. Un palazzetto bizantino che si annuncia tutto esaurito per un bagno di folla che vedrà sulle tribune anche Arrigo Sacchi, ufficialmente invitato dal presidente Fip, Gianni Petrucci, che nel 1990 lo volle fortemente alla guida della Nazionale di calcio, poi vicecampione mondiale a Usa 1994.

21 estati italiane

Dal 2001, con il suo esordio con la canotta azzurra under 14, al 2023, sono state 21 le estati italiane del capitano della Nazionale, di cui 19 consecutive, con 312 presenze tra esperienze giovanili e senior (record italiano) e oltre 3300 punti realizzati. Tutto questo l'11 settembre finirà prima dell’inizio di una ulteriore fase della sua vita nella pallacanestro: «Questo sport mi ha dato tanto – spiega lo stesso Datome – la possibilità di conoscere tanti posti, fare tante amicizie importanti, oltre ovviamente a conoscere mia moglie per poi creare una bellissima famiglia. Non ho giocato in tantissime squadre ma la costante è stato proprio la maglia azzurra con il nome Italia sul petto che è un motivo di orgoglio e di onore. Dal mio punto di vista ho sempre dato il massimo per questa disciplina ed è veramente difficile stabilire se il mio rapporto con il basket sia di credito, debito o in pari, da quando tutto è cominciato in Sardegna. Oggi giocherò la mia ultima partita di preparazione ai Mondiali con un gruppo che agli ordini di Pozzecco, l’anno scorso, è diventato strepitoso. Ci sarà tempo per pensare al futuro che mi vedrà in un ruolo diverso all’Olimpia in cui ripartirò da zero e avrò tanto da imparare. In questi giorni in Romagna ho ricevuto tantissimo affetto da tantissime persone di ogni età di una zona seriamente colpita dall’alluvione degli scorsi mesi e sono sicuro che sarà una bellissima festa dello sport anche sul parquet del De André».

L’emozione del Poz.

Dai capelli colorati in mille modi alla palpabile emozione di ieri pomeriggio, con una simpatica pacca sulla gamba a Datome: «Oggi sarà il palcoscenico di Gigi – si limita a dire – prima di diventare una vera e propria leggenda, anche se di fatto lo è già, grazie alle sue qualità umane e come giocatore ed è un onore per me poterlo allenare».

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