Baseball, Il San Marino sfida il tabù Bologna per lo scudetto

Dove eravamo rimasti? Alla festa Fortitudo sul diamante di Serravalle per il terzo scudetto consecutivo. Ebbene, dopo una decina di mesi e 24 partite a testa, la maggior parte prive di pathos e soprattutto inutili, San Marino e Bologna si ritrovano di fronte per le uniche sfide che contano di questa stagione, le finali scudetto.

Valore aggiunto

In un campionato ristretto come un caffè concentrato, purtroppo si gioca al meglio delle cinque partite, quindi conta già tantissimo la prima gara di finale stasera (ore 20.30) al Gianni Falchi riservata ai pitcher stranieri come garatre e l’eventuale “bella” di domenica 22. Le due gare riservate ai lanciatori italiani sono invece programmate sul Titano, a cominciare da quella di domani dove farà il suo ritorno in pedana Tiago Da Silva. Il valore aggiunto per la squadra di Bindi in questa finale scudetto, il vincente per eccellenza, quello dei quattro scudetti più Coppa a San Marino, uno che si è districato benissimo negli ultimi otto anni tra Lega Venezuelana e Triplo Messicano. Visto quello che ha passato da lunedì a martedì pomeriggio, le cose non possono che migliorare. «In Messico ho avuto problemi con il volo – dice Tiago – ho perso una coincidenza, poi quando finalmente sono arrivato in Italia, mia moglie ha avuto un problema fisico ed è stata ricoverata in ospedale. Ma ora tutto è passato e posso pensare solo a lanciare».

Quello che al 36enne pitcher riesce meglio. «Sono qui per vincere lo scudetto (l’ultimo per San Marino è datato 2013, poco prima dell’addio di Tiago, ndr) e lo voglio fare con questa maglia, con questo gruppo in questo posto dove ho ritrovato tanti amici e devo dire che mi sono emozionato a tornare a San Marino».

Premesso che Bologna ha vinto tutte e quattro le precedenti sfide tricolori con i titani (2005, 2009, 2019, 2020), come vede questa finale? «Soprattutto quelle al meglio delle cinque partite non ti lasciano il tempo per recuperare, non puoi sbagliare nulla».

Del Tiago “italiano” sappiamo tutto e del Tiago post 2013? «Ho lanciato tanto in Venezuela e in Messico, è un altro baseball, molto più professionale. Ogni palla che lanci dal monte è importante, se la sbagli ti puniscono sempre, la concentrazione è fondamentale». Come è andata l’ultima stagione in Messico? «Poco bene, la nostra squadra non era forte quest’anno, io ho cominciato da partente e poi mi hanno spostato a closer, l’ultima partita l’ho lanciata giovedì scorso quindi sono in forma e ben allenato».

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