Bambini, come dare fiducia difendendoli però dai pericoli

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Molto probabilmente ci aspetta un’estate da “liberi tutti”: dopo le sofferte restrizioni, ci muoveremo di più, viaggeremo di più, saremo un po’ più rilassati e meno propensi al rispetto di troppe regole. Eppure, per genitori, nonni e per chiunque altro si prenda cura dei più piccoli, la responsabilità non può e non deve conoscere soste: «Ogni anno, almeno 40-50 bambini perdono la vita in incidenti stradali – ricorda Enrico Valletta, direttore U.O. Pediatria Ospedale di Forlì – e alcune migliaia restano feriti. Sia in automobile, in motocicletta, in bicicletta o a piedi, proteggerli è un nostro dovere. E, allora, pensiamoci sin da subito e insegniamo loro ad allacciare sempre le cinture di sicurezza quando si è in macchina; mettiamoli negli appositi ovetti o seggiolini omologati per il trasporto dei più piccoli, ben fissati nelle giuste posizioni con gli appositi agganci dedicati o con le cinture. Non teniamoli in braccio confidando nella nostra capacità di trattenerli in caso di incidente: non ci riusciremo mai, perché anche a bassa velocità, il rischio che impattino all’interno dell’auto o che siano addirittura sbalzati fuori dall’abitacolo è elevatissimo. E ricordiamoci che le strade della città possono essere addirittura più pericolose delle autostrade e che poche centinaia di metri sono a volte sufficienti per incappare nell’imprevisto».

Anche con la bici o quando si fa una passeggiata bisogna dare il buon esempio: «I bambini imparano molto più guardando come ci comportiamo noi adulti che non attraverso le parole che possiamo dirgli. E, quindi, andando in bicicletta (un grande piacere per tutti soprattutto in questa stagione) facciamogli indossare il caschetto in testa; usiamo seggiolini ben fissati se li stiamo trasportando noi; utilizziamo le piste ciclabili se ci sono e abituiamoli al rispetto delle regole stradali. Questi sono piccoli ma importanti accorgimenti che contribuiscono a evitare incidenti potenzialmente gravi e che si devono tenere presenti anche quando si cammina, con il rispetto dei semafori e degli attraversamenti. Una particolare attenzione ci vuole nei luoghi di villeggiatura, dove il traffico sarà in questi mesi senz’altro molto intenso».

Ma non dobbiamo inibire l’esplorazione del bambino che è parte integrante del suo processo di crescita: «Durante l’estate, il mondo diventa ancora più grande, cambiano le case, gli spazi all’aperto diventano immensi, ci sono i giardini, i parchi di divertimento, il mare e le vette da scalare. Dobbiamo incoraggiarlo a sperimentare, senza limitarne l’intraprendenza, ma avendo sempre un occhio attento per evitare che incorra in esperienze indesiderate o che possano risultare un po’ troppo “forti” considerando il suo sviluppo».

E poi ci sono le case: «Dovremmo saperlo, ma spesso lo dimentichiamo, che l’ambiente domestico è uno dei luoghi dove più frequentemente i bambini possono andare incontro a spiacevoli incidenti. Ogni anno, in Italia, circa 600.000 bambini sono portati in Pronto Soccorso perché hanno subito un incidente in casa. Sono soprattutto i maschi – verosimilmente per una loro maggiore attitudine esplorativa – a correre più rischi delle femmine. La nostra casa e i luoghi familiari che la circondano ci possono sembrare ambienti sicuri, ma purtroppo raramente lo sono per davvero e quello che ieri il nostro bambino non era in grado di fare, oggi può decidere che sia venuto il momento di farlo, naturalmente senza avvertirci prima. Un principio basilare della fisica è che qualsiasi cosa posta in alto, a determinate condizioni può cadere, come un lattante dal fasciatoio che impara improvvisamente a girarsi proprio nel momento in cui ci siamo distratti per prendere il pannolino; come la lampada sulla scrivania al cui filo il nostro bambino si è appeso credendola una liana, o come la padella con l’olio sul fornello, perché lui ha proprio fame e vuole vedere se le polpette sono già cotte. Inoltre, ci sono i farmaci nelle scatolette colorate, i detersivi dai colori irresistibili, le bottigliette contenenti i liquidi più attraenti: custodirli in luoghi inaccessibili ai più piccoli è la prima e più efficace precauzione da prendere».

Non c’è dubbio che essere genitori è uno dei mestieri più difficili che ci siano: «Servono mille occhi e c’è sempre qualcosa da imparare. Diamo fiducia ai nostri bambini ma, allo stesso tempo, proteggiamoli dagli incidenti almeno fino a quando saranno in grado di badare autonomamente a sé stessi. Per aiutarci in questo compito si può prendere spunto anche dalla lettura dell’opuscolo “Attenti a quei due! Ovvero la sicurezza dei più piccoli” che potete facilmente trovare sul sito web della Regione Emilia Romagna (https://salute.regione.emilia-romagna.it/). Potrebbe rivelarsi veramente utile».

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