Bagno di Romagna, un progetto per dare voce all'arte popolare

«Sono le cose semplici che mozzano il fiato»: la frase di Gandhi è il motto del progetto presentato dal Comune di Bagno di Romagna per un censimento ed una valorizzazione delle centinaia di “segni” e dell’arte “popolare” propri del vivere in Appennino.
Ci sono segni e beni materiali, come le maestà, case rurali, cimiteri e chiese, che rappresentano una cultura ed una arte popolare proprie dei territori montani. E attorno a questi “segni” ormai solitari ci sono racconti, storie di vita, memorie di coloro che in quei luoghi hanno lavorato e vissuto. “Immaginate che le pietre possano parlare”, sintetizza il documento progettuale, che un’antica mulattiera racconti la sua storia con un podcast mentre la si percorre o che una maestà ricordi da chi e perché è stata realizzata.
Il progetto del Comune di Bagno di Romagna è quello di censire e valorizzare questi beni dell’“arte popolare”, anche in chiave turistica, legando le “pietre” alle “parole”, rendendo immediatamente accessibili, per ogni bene materiale individuato, memorie e racconti ad esso collegati.
Si intitola appunto “Le voci di sopra” il progetto per un Museo Diffuso delle identità montane che il Comune di Bagno di Romagna ha candidato per l’assegnazione di contributo ministeriale finalizzato al rilancio del patrimonio artistico ed a sostenere le piccole e medie città d’arte ed i borghi colpiti dalla diminuzione di flussi turistici a causa della pandemia. Con le “voci di sopra” si cerca di mettere in relazione il patrimonio architettonico e testimoniale delle “pietre” con quello più sfuggente delle “voci”, fatto di racconti, storie, tradizioni e testimonianze.
Concretamente si realizzerà una “porta digitale” al territorio che inizialmente si concentrerà su comunicazione, promozione ed approccio esperienziale legati all’arte popolare. Il centro visite consentirà di immergersi con immagini, musiche e memorie in un’atmosfera di emozioni e testimonianze dalla quale partire per conoscere il territorio e la sua ricchezza.
Il centro visite del museo diffuso sarà collocato nel Palazzo del Capitano, a Bagno di Romagna. Ricercando la massima partecipazione dei cittadini si raccoglieranno indicazioni ed informazioni per poi progettare itinerari, attivare un sistema di controllo e manutenzione del territorio, produrre materiale ad hoc per l’informazione turistica, promuovere eventi, attivare campagne di crowfunding per sostenere le iniziative del museo diffuso. La spesa prevista è di 197.640 euro.