Bagnacavallo, Eron in mostra nell'ex convento di San Francesco

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Un albero dalla chioma a forma di cuore, sopravvissuto al mare di fango dell’alluvione. Un’immagine iconica, una dedica che Eron (al secolo Davide Salvadei, Rimini, 1973), tra i più noti esponenti del graffitismo italiano e molto conosciuto anche a livello internazionale, ha fatto alla sua terra colpita nel maggio scorso.
Questa e altre opere dell’artista sono le protagoniste della mostra a lui dedicata dal Comune di Bagnacavallo allestita nell’ex convento di San Francesco. Oggi alle ore 18 l’inaugurazione alla presenza del curatore Davide Caroli, direttore del Museo Civico delle Cappuccine, della sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni e dell’assessora alla Cultura Monica Poletti.
«Questa mostra rientra nella programmazione autunnale proposta dal Comune di Bagnacavallo, che quest’anno verte sul tema del paesaggio urbano – sottolinea Caroli –. Abbiamo perciò pensato che fosse interessante offrire il punto di vista di uno dei migliori street artist italiani, che è anche una delle eccellenze artistiche del nostro territorio».
Quale è stato il criterio di scelta delle opere da esporre?
«Questa mostra raccoglie una selezione di una trentina di suoi lavori, con alcuni anche dei più recenti. Eron ha deciso di presentare una campionatura di quello che è stato fino ad ora il suo percorso “in studio”, soprattutto con opere dipinte su tela, ma non solo, in mostra infatti c’è anche un piccolo dipinto su ceramica e un’opera installativa».
Un percorso ricco che ha portato l’artista a riconoscimenti, a realizzare dipinti murali in molte città europee e a esporre in gallerie e musei di tutto il mondo. Tra le opere più conosciute “Soul of the sea”: dipinto sul lato di un relitto navale per ricordare la tragedia continua dei migranti.
Quali sono le caratteristiche delle opere che secondo lei colpiscono maggiormente?
«Credo che quello che colpisce lo spettatore sia la poesia che traspare dalle sue immagini, grazie alle quali affronta temi anche delicati e sempre con un accento positivo – continua il curatore –. Penso anche che i suoi lavori, sia quelli su tela che quelli più urbani, possano essere apprezzati su più livelli, fornendo anche spunti di riflessione spesso non banali».
C’è un fil rouge tra le opere in mostra?
«Le opere di Eron prendono spesso spunto da eventi dell’attualità e mi piace anche sottolineare come tra quelle più recenti esposte in mostra ce ne sia in particolare una nata in seguito all’alluvione dello scorso maggio che ha colpito le nostre zone. Le immagini drammatiche, che in quei giorni documentavano la situazione, sono state filtrate e modificate da Eron che ha creato un’opera molto suggestiva, un contributo di speranza, trasformando quell’albero che emerge dal fango, in un cuore».
Oltre a questa mostra altre due le esposizioni in programma a Bagnacavallo: dal 23 settembre alle Cappuccine sarà possibile ammirare 120 opere di “Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige”, mentre dal 27 settembre la chiesa del Pio Suffragio ospiterà le porcellane dissacratorie, i ready-made e i melma monster dell’artista solarolese Andrea Salvatori.
Info: 0545 280911
www.museocivicobagnacavallo

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