"Back to merenda" il nuovo progetto di Roberto Rinaldini

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Dai fasti industriali degli anni Ottanta, alla demonizzazione salutista recente. La via di mezzo per riscattare il classico dei fuori pasto, la merendina, la propone quel vulcano di idee dolci che è Roberto Rinaldini. Il maestro pasticcere di Rimini ha lanciato neanche dieci giorni fa un nuovo progetto che ha battezzato “Back to merenda”. «Fare merenda con prodotti di qualità è possibile – dice Rinaldini stesso – e i nutrizionisti dicono che una piccola porzione spezza fame a metà mattina o metà pomeriggio è una buona abitudine, che aiuta a controllare l’appetito e mantiene il corpo attivo, una vera “ricarica”. Solo che troppo spesso gli spezza fame sono prodotti industriali e di scarsa qualità, e non sempre è facile, per adulti e bambini, ripiegare su soluzioni salutari e pratiche. Io da papà di due adolescenti mi sono ritrovato a vedere la figlia a scuola non mangia e nelle ultime due ore di lezione immancabilmente ha un calo di attenzione. Una merendina al momento giusto può essere un utile nutrimento per la mente». Certo una merendina non vale l’altra, quelle di cui parla il pasticcere sono fresche, senza famigerati grassi idrogenati o conservanti, insomma hanno dietro anche «uno studio nutrizionale di un certo tipo», e un nome invitante, si chiamano infatti “GnamBelline”.

Merendine d’autore

“Inclusiva”, vale a dire anche senza glutine o altri allergeni come il lattosio, o magari vegana, proporzionata nella quantità, 60 grammi a porzione. «Sono partito dalle forme delle ciambelline storiche anni Ottanta tipo “mister day”, ma le GnamBelline sono cotte al forno, in stampi di silicone che ne trattengono al massimo l’umidità e quindi sono morbidissime, non fritte, senza glutine né lattosio, con gli zuccheri ridotti al minimo necessario per dare rotondità al gusto – spiega il pasticcere –. Si declinano in quattro gusti. Si va dalle GnamBelline con farina di mandorle e di nocciola, senza glutine e senza lattosio, con olio extravergine di oliva umbro, alle GnamBelline alle carote e profumo di arancia, prive di lattosio e ricche di vitamina C . Poi ci sono quelle al cioccolato fondente 70% e noci, ribattezzate “senza rimpianti”». Tutte vengono prodotte nello stabilimento di Cerasolo a Rimini, si possono ordinare solo sullo shop online rinaldinipastry.com e vengono spedite in tutta Italia nell’arco di 24 ore, proprio per preservarne la freschezza. In una decina di giorni è già stato un successo: «Abbiamo avuto la collaborazione di molti nostri amici e clienti del mondo dello sport e dello spettacolo, influencer che amano i nostri prodotti che hanno moltiplicato la comunicazione alimentando una certa curiosità. Quello che è piaciuto è proprio il progetto di recuperare il momento della merenda, come momento per ricaricarsi e nutrire innanzitutto la mente».

Novità in arrivo

Ma non è finita, a breve ne usciranno altre due tipologie. La prossima sarà la “GiramBellina” e la citazione è evidente. «Sarà fatta con un pan di Spagna senza glutine e senza lattosio farcita con due creme vegane, una al gianduia e l’altra al pistacchio –spiega l’autore –. Dopo Pasqua uscirà poi la “CrocBellina”, ovvero la nostra evoluzione della crostatina, per la quale stiamo definendo farciture».

Sono disponibili in confezioni da 2 o 4 pezzi, sia monogusto che con la possibilità di combinare i gusti. «Vogliamo rispondere ad una molteplice esigenza – conclude Roberto Rinaldini – offrendo una merenda gustosa, ispirata alla tradizione ma che guardi alle esigenze di oggi, che vanno nella direzione di cibi ricchi di elementi ad alto valore nutritivo come la frutta secca, senza latte o glutine e senza conservanti». La scelta della frutta secca ad esempio, nelle farine utilizzate che sono di mandorle o nocciola. «La frutta secca rappresenta un’ottima fonte di energia per spuntini fuori pasto e non solo. Le nocciole e le mandorle in particolare sono infatti ricche di vitamina E, minerali, acido oleico, rame, fosforo, magnesio, tiamina e fibre: una vera ricarica», il tutto tradotto in alta pasticceria artigianale. «L’artiginalità resta ovviamente la dimensione del nostro prodotto –conferma il pasticcere riminese, vincitore di premi internazionali di pasticceria e che già ha portato il proprio nome in tre pasticcerie a Milano e una Roma –, fatto con pochi prodotti genuini e una lavorazione rigorosa e soprattutto sempre fresca».

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