Al via il secondo sportello dopo l’estate. La sede riminese degli Avvocati di strada tira un respiro di sollievo, mentre forma cinque volontari pronti ad aiutare le fasce più fragili della popolazione. Nuova linfa per gli attuali referenti, quindi, nove in tutto, tra cui tre avvocati che, presso la sede della Caritas di via Madonna della scala, sono a disposizione per ascoltare le istanze di chi è in difficoltà. Più in generale l’associazione di volontariato, fondata a Bologna due decadi fa, vanta 60 sedi nella penisola e oltre mille volontari. Ma quali sono le novità all’ombra dell’Arco di Augusto? A fare il punto è la 34enne Valentina Zangheri, volontaria sin dall’apertura dello sportello nel 2017 e ora vice coordinatrice.
A lezione di solidarietà
«La formazione dei volontari – spiega – parte da una carrellata sulle problematiche più comuni, di natura non solo giuridica, che l’associazione affronta nonché sulle modalità concrete con cui vengono risolte». Di seguito il volontario affronta un percorso di inserimento graduale, data la delicatezza delle situazioni da gestire. Dovrà dunque affiancare negli sportelli chi già da anni presta servizio in favore delle persone senza fissa dimora. «Il modo migliore per comprendere il funzionamento dell’associazione ed il dramma delle persone che aiutiamo resta assistere ed entrare in contatto, seppur mediato da chi ha già esperienza sul campo, con i soggetti fragili a cui forniamo assistenza – spiega –. Il tutto al netto delle specifiche competenze e attitudini di cui un volontario dispone». Ma quante persone si sono presentate ai colloqui delle settimane scorse? «Dopo la pubblicazione dell’articolo sul
Corriere Romagna – chiarisce la Zangheri – siamo stati contattati da una decina di volontari desiderosi di conoscere la realtà dell’associazione. In cinque, ciascuno con una propria competenza utile all’attività degli sportelli, hanno deciso di intraprendere il percorso formativo».
Casi in aumento
Le persone senza fissa dimora che si rivolgono allo sportello sono moltissime, spiega ancora la vice coordinatrice, almeno una decina ogni volta ed in alcuni casi, per cercare di fornire consulenza a tutti, «prestiamo servizio ben oltre l’orario indicato». Di solito, prosegue, a bussare alla porta sono persone che hanno superato i 30 anni, nella stragrande maggioranza italiani. Abbiamo aiutato anche giovanissimi che si trovavano a vivere in strada». Quanto al secondo sportello, aprirà i battenti dopo l’estate. «Fino ad agosto – anticipa la Zangheri – si potrà contare su uno sportello al mese dato che la formazione dei “nuovi” non è conclusa. Le prossime date? Fino all’8 luglio sempre alla Caritas. La speranza è di tornare dopo l’estate, magari già da settembre, con due appuntamenti mensili, anche perché il numero di utenti bisognosi di aiuto è elevato, anzi addirittura in aumento».