Artisti dimenticati: Luigi Folli, pittore romantico

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Luigi Folli (Massa Lombarda 1830 – Bologna 1891), come è abitudine del tempo per giovani talentuosi, dal 1853 viene sostenuto da un sovvenzionamento cittadino agli studi accademici a Bologna. Le notizie relative a questo pittore si devono allo storico locale Luigi Quadri autore di “Memorie per la storia di Massa Lombarda” e “Memorie paesane, gli uomini più illustri di Massa Lombarda” pubblicate nel 1909, ristampate a cura di Domenica Martini da Galeati di Imola nel 1989.

Ottenuto il diploma, Folli rientra per breve tempo nella cittadina natale prima di stabilirsi definitivamente a Bologna dove, nel 1868, inizia l’insegnamento di Disegno e Ornato all’Istituto Clemente Primodì, il collegio denominato “asilo” per gli orfani bolognesi da avviare all’apprendistato di arti e mestieri.

Ottimo pittore di figura e di paesaggio, già nel 1861 ottiene riconoscimenti ufficiali alla prima Esposizione nazionale del nuovo Regno d’Italia a Firenze. Nel 1863 un suo quadro raffigurante “La partenza del coscritto” viene acquistato dalla Società protettrice delle belle arti di Bologna, la preferita dagli artisti perché permette loro di vendere le opere invece di ricevere riconoscimenti e premi esclusivamente onorifici. Sono gli anni in cui dipinge “Saffo sulla rupe di Leucade” inviata alla Congregazione di carità di Massa Lombarda quale ringraziamento per gli aiuti ricevuti. Un’opera che raccoglie tutti gli elementi stilistici appresi in accademia: un limpido classicismo interpretato in chiave romantica unito al naturalismo emergente testimoniato dal paesaggio. Alla stessa istituzione arriva anche un luminoso paesaggio di ispirazione manzoniana. Entrambi fanno parte della collezione della Pinacoteca comunale nel Centro Culturale Venturini, come il “Canestro di frutta” presente nell’inventario comunale del 1885. Un bell’esempio di naturalismo messo in risalto dai contrasti di luce e ombra sul fondo monocromo scuro, esposto a Ravenna nel 1974 in occasione della mostra “La pittura in Romagna dalla seconda metà dell’Ottocento a oggi” curata da Raffaele De Grada con la collaborazione di Gianfranco Bustacchini e Patrizia Poggi.

Nel 1865 Folli è ancora in mostra a Firenze e l’anno successivo a Milano partecipa all’Esposizione delle opere di belle arti nelle gallerie del Palazzo nazionale di Brera. Lascia per un breve periodo Bologna per recarsi a Roma nel 1874 a studiare i capolavori dell’Urbe, dipingere romantiche immagini di paesaggi con rovine e ruderi e partecipare alla mostra della Società degli amatori e cultori delle belle arti di quell’anno. Rientrato nel suo atelier a Palazzo Bentivoglio a Bologna, continua a produrre numerosi quadri di soggetto storico e letterario oltre a ritratti. Nel 1888 partecipa alla Grande esposizione delle provincie dell’Emilia inaugurata dal re d’Italia Umberto I e dalla regina Margherita di Savoia, evento che si svolge nella sua città, articolato in tre settori: musica, industria e agricoltura e belle arti. L’anno dopo ottiene l’incarico di professore sostituto alla Scuola popolare di disegno e plastica di Cento. Il sindaco liberale di Massa Lombarda Eugenio Bonvicini lo incarica di realizzare lo stemma civico, oggi conservato nella sala consiliare, nel quale l’artista colloca, riferendosi all’antico nome della città, Massa San Paolo, la figura armata del santo al centro dello scudo.

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