Cesena. Meningite: in Rianimazione dopo la puntura di un insetto

Secondo caso di conseguenze gravi per la puntura di un pappataci su una persona che vive nel Cesenate. Da quando il Toscana Virus è tornato a far capolino nella zona, cioè dall’inizio dello scorso mese di agosto dopo un anno di “stop”, sono 14 i casi accertati e presi in carico direttamente dagli specialisti di neurologia dell’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena. In questi giorni, per la seconda volta, una donna è finita in gravi condizioni: ora è in fase di ripresa. Era già successo all’inizio della nuova “stagione calda” per la malattia. In quel frangente fu una operatrice del pronto soccorso di Cesena a subire gli effetti peggiori della puntura del pappataci e della malattia veicolata. Questa volta a farne pesantemente le spese è stata una 60enne che vive a Martorano, nelle campagne, a non molta distanza dalla chiesa. La meningite causata da questo virus (che non necessita di specifiche cure antibiotiche, ma che il fisico deve smaltire “in proprio”) l’ha fatta finire in rianimazione. Reparto in cui è dovuta restare per 5 giorni, di cui 2 in coma ed intubata. Nella normalità dei casi trattati dalla neurologia del nosocomio cesenate, si tratta invece di una forma virale che causa fortissimo mal di testa, inappetenza e difficoltà nello stare in ambienti anche normo illuminati e normo rumorosi. Ben 14 come detto finora i nuovi casi accertati in questa estate. L’anno scorso in tutta l’Ausl Romagna furono 47 in tutto. Ed il trend 2023, già da inizio agosto, appariva in crescita. Se da un lato va detto che, a differenza di quanto avviene per le zanzare, operazioni di disinfestazione dedicate nello specifico ai pappataci sono più difficili, dall’altra va sottolineato anche come essere punti da un insetto vettore non significhi in automatico ammalarsi. Il Toscana Virus riesce a far presa creando la sua dolorosissima meningite soltanto se viene a contato con sistemi immunitari di persone particolarmente deboli rispetto a questo virus ed allo sviluppo di questa malattia. Il pappataci vive e predilige le zone ricche di macerie o di scarti umidi dell’agricoltura. La prevenzione, efficace e di facile reperimento per tutti, è quella di spalmarsi con repellenti per gli insetti, soprattutto nelle ore del crepuscolo o se si debbono frequentare zone come quelle sopra descritte, o come quelle vicino ai corsi d’acqua, fiumo o canali, in cui i pappataci prediligono abitare.