Alluvione. Parte la commissione d'indagine a Forlì: "Sarà serrata e operativa". Biondi presidente

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Dati dell'evento e modalità di distribuzione delle donazioni su cui è montata la polemica in città. Sono due dei primi temi che affronterà la commissione d'indagine sull'alluvione del Comune di Forlì, che nella seduta inaugurale di questo pomeriggio ha eletto come presidente il capogruppo di Forza Italia Lauro Biondi, con 12 voti favorevoli e due astenuti, lo stesso Biondi e Federico Morgagni di Forlì e co. Già fissate le prossime riunioni, in un calendario che fino al 31 marzo prossimo sarà particolarmente fitto anche per la volontà di audire esperti, cittadini e comitati: 8 e 24 agosto. Proprio in merito alle donazioni il neo presidente fa "una scelta di condivisione come fatto dal sindaco Gian Luca Zattini" e mette in stand by "l'ipotesi sostegno a mutui e crediti", anche se attraverso altri canali di finanziamento l'amministrazione potrebbe comunque fare da garante sui prestiti. Intanto, aggiunge Biondi, "gli obiettivi sono mettere in sicurezza il territorio e dare risposte ai cittadini che hanno subito danni". Sugli 1,1 milioni di euro di donazioni occorre arrivare a una "scelta condivisa", concorda Albert Bentivogli della Lega, e "se la visione generale è di utilizzarli in altra maniera" rispetto alla proposta iniziale, "tuttora di buon senso", nessun problema. "Aspettiamo idee dall'opposizione e noi faremo le nostre. I risarcimenti sono una priorità, ma poi occorre lavorare per trovare le soluzioni per farci trovare pronti a eventi simili", puntando sulla prevenzione. Biondi, prosegue, è "una figura di esperienza, inclusiva, che porterà un valore aggiunto ai lavori della commissione".

Il vicino di scranno Andrea Costantini sottolinea che la commissione è partita col piede giusto, "con spirito di collaborazione e cooperazione", non ci devono essere bandierine politiche e strumentalizzazioni. L'opposizione, suggerisce allora Fabrizio Ragni di Fratelli d'Italia, prepari un documento con i suoi obiettivi così come farà la maggioranza, mentre Davide Minutillo di Centrodestra per Forlì apprezza "l'atteggiamento costruttivo della minoranza, la commissione deve dare risposte ai cittadini su passato, presente e futuro". Pressa sui dati Loris Credi di Forlì cambia chiedendo di "astenersi da esternazioni politiche". Anche per le donazioni, chiosa, "la soluzione è figlia delle condizioni, ma ora non le conosciamo". Dal canto suo, il capogruppo del Partito democratico Soufian Hafi Alemani ritiene che serva "un'indagine seria e profonda, ma non per attaccare questa o quella amministrazione", il calendario dei lavori deve essere "serrato" e occorre garantire "ampia partecipazione" per arrivare a "una relazione che orienti le politiche urbanistiche territoriali". Anche Morgagni di Forlì e co. lancia "l'invito politico" per rendere la commissione "il più possibile aperta, operativa, rapida ed efficace" e propone di devolvere il gettone al Fondo alluvione. La prima seduta dovrebbe essere "aperta ai cittadini così che possano portare qui i loro bisogni", conclude ricordando che sulle donazione c'è l'impegno della giunta a aprire un tavolo di confronto ma ben venga che la commissione ne discuta. Per Massimo Marchi del Gruppo misto "non siamo qui per fare processi e individuare colpe e colpevoli, bensì per individuare le criticità, ascoltare i cittadini e formulare proposte per le amministrazioni". E un presidente che ha subito l'alluvione in prima persona, conclude Eros Brunelli del Movimento 5 Stelle, è "un valore aggiunto".

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