Il disastro dell’alluvione e del maltempo che ha colpito anche il territorio imolese approda in Consiglio comunale. Lo fa nelle parole e nelle ricostruzioni presentate dal sindaco Marco Panieri sugli interventi fatti durante la settimana, forse una delle più drammatiche assieme al periodo ben più lungo del Covid registrata in questo mandato, all’assemblea comunale imolese. «Abbiamo e stiamo attraversando una fase e una situazione difficile – ha esordito il primo cittadino – che fin dall’inizio ha visto la macchina dei soccorsi partire con celerità ed efficacia. Centinaia di persone in azione per portare soccorso, assistenza alle popolazioni colpite dalle rotture degli argini e dalle alluvioni in casa e nelle strutture aziendali, dalle frane verificatesi in collina, senza guardare a confini amministrativi o competenze territoriale. L’emergenza vera e propria la si sta governando ma non è affatto finita, parliamo di centinaia di ettari e strutture colpite. Adesso lavoriamo per il ripristino e il recupero quanto prima della normalità violata dall’acqua. Serve però un gioco di squadra a tutti i livelli politico-amministrativi».
L’attacco di FdI
Dalle opposizioni la presa di posizione è comunque critica. Il primo a farsene portavoce è Nicolas Vacchi di Fratelli d’Italia che all’inizio del suo intervento rimarca il fatto che «non si può permettere che chi abita nella Bassa Imolese si debba preoccupare per le proprie vite e per le proprie cose quando piove, anche se in modo così importante. Pur apprezzando lo sforzo nell’emergenza della macchina dei soccorsi servono valutazioni politiche e amministrative sul perché e come si sono verificati questi disastri. Bisogna capire e applicare operativamente interventi sulla manutenzione e quindi sul futuro di questi territori e questi cittadini». Infine lo stesso Vacchi chiede all’amministrazione di rendicontare «in che modo e con quali modalità e tempistiche verranno iniziati i ristori per chi ha subito danni alle proprie abitazione e alle proprie attività».
Due istanze presentate
Anche il consigliere Ezio Roi del Movimento 5 stelle ha puntato il dito. «Abbiamo presentato come gruppo e come lista civica due istanze sul tema. Non posso accusare in questo momento il sindaco di non aver adempiuto ai suoi doveri, perché ha ereditato una situazione complessa e difficile, e l’ha gestita in fase d’emergenza. Negli ultimi cinquant’anni c’è stata troppa sottovalutazione sul tema, e oggi se ne pagano le conseguenze. L’acqua non rispetta le leggi umane, è natura. Il sindaco adesso deve farsi ascoltare dal livello circondariale alla Regione per un impegno economico e di controllo, manutenzione e operativo nelle zone a rischio idrogeologico. Occorre lavorare di più e più seriamente della sicurezza del territorio, per il nostro futuro».
Oltre l’emergenza
Per il consigliere Daniele Marchetti della Lega «lo sforzo sinergico è condivisibile ma dopo l’intervento celere dell’emergenza serve fare un’analisi, a tempo debito, dell’analisi di cosa è successo. I cambiamenti climatici sono evidenti, ma ci sono anche problemi di gestione del territorio che sono legati all’ordinaria amministrazione imolese. Parliamo di manutenzione, di gestione, di controllo e di programmazione mirata. Le problematiche ci sono, ed è evidente, e non possiamo dimenticarcelo. Nel frattempo oltre a capire cosa è successo bisogna mettere in atto tutti gli interventi necessari perché non ricapiti più».
Gettoni agli sfollati
Infine Renato Dal Pozzo della lista civica Cappello ha voluto rimarcare come «noi dobbiamo farci carico della rappresentanza e quindi abbiamo proposto di devolvere il nostro gettone di presenza di maggio alle persone colpite da questa calamità».