Alluvione a Cesena: conti salati dopo il fango per Carisport e pista d'atletica VIDEO

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Il fango e l’acqua si sono ormai ritirati completamente grazie anche all’opera meritoria di tantissimi volontari ancora ieri al lavoro. Ora per la parte dell’impiantistica sportiva a ridosso dell’ippodromo nizia la conta delle ferite. Un calcolo che appare parecchio sanguinoso.
Conto salato
«Al Carisport e alla pista d’atletica - spiega il sindaco Enzo Lattuca - la tematica della rimozione della grossa parte del fango adesso non c’è più. Fare una stima esatta dei danni complessivi al momento non è cosa proponibile. La pista d’atletica e la relativa impiantistica progettata grazie a Cesena Sport City, che hanno avuto così veloce accesso al Pnrr, hanno un futuro economico che è garantito». Se fosse stato necessario cercare fondi attualmente, dopo il disastro naturale che ha colpito Cesena e la Romagna, l’operazione ripristino e miglioria che vedrà la luce nel 2024 sarebbe stata improponibile. Per la pista d’atletica è previsto il rifacimento dell’anello in tartan e delle strutture di gara interne ad esso; e nascerà una palestra per le attività di allenamento invernali.
«Al Carisport il danno è ingente e visivamente riguarda da subito il parquet e l’impiantistica elettrica - chiosa il sindaco - Naturalmente sono state già attivate, tutte le segnalazioni del caso alle assicurazioni. Che dovranno compiere sopralluoghi per qualificare con esattezza i danni patiti.


Palazzetto in ginocchio


Scorgendo l’elenco di cosa è andato perduto sotto la coltre di acqua e fango al palazzetto dello sport nato nel 1985, si può tentare una primissima stima attorno ai 600mila euro di lavori necessari. La zona è dotata di impianti di sollevamento possenti. Perché nei piani d’emergenza comunali è un punto di raccolta della popolazione. Ma quando l’acqua è arrivata la luce in tutto il quartiere era saltata; e trovare un generatore di corrente non era impresa fattibile. «La mancanza di certezze è dovuta anche al fatto che, quando si cercherà di ripristinare l’impiantistica aprendola e liberandola dai segni dell’alluvione, non si può sapere cosa si troverà all’interno».
Massimo Santarelli è uno dei due “custodi” della storica casa dello sport cesenate, di proprietà del Comune ed ora in gestione (scadenza il 30 giugno) a Fondazione Cassa di Risparmio e Volley Club. «Il parquet per il quale era pronta un’opera di levigatura è completamente andato. In un palazzetto dello sport che ancora aveva, in alcune sue parti, anche infissi di legno ora altrettanto inservibili. La tribunetta è finita sott’acqua rovinandosi al pari delle parti di palco che servivano agli spettacoli extra sportivi. Ko i tendaggi ignifughi assieme a tutta la parte “bassa” dell’impianto elettrico che comprendeva anche le nuove strumentazioni inerenti l’uso dei canestri. Un’alluvione che coinvolge da vicino anche l’incertezza sul nostro futuro lavoro. Ad un anno dall’inizio della gestione in ripartenza “post Covid”, per questo 2023 il mirino era puntato a chiudere in positivo il bilancio. Ora tutte le manifestazioni sono annullate. Un pensiero che, chiaramente, si azzera quando dai lavori tra i liquami accumulati qui dentro ci avviamo verso casa. Perché non possiamo in nessuna maniera dimenticare, basta guardarsi attorno, che c’è chi una casa non ce l’ha più».

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