Al Rio Salso l’Azienda faunistico venatoria vince al Tar

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Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione ad Agrovetur srl e le delibere che hanno portato alla fine dell’Azienda faunistico venatoria di Rio Salso il 31 dicembre 2019 sono state annullate. Agrovetur, secondo il Tar, aveva diritto a proseguire la gestione dell’Afv Rio Salso, su un’area di circa 542 ettari in comune di Bagno di Romagna, della quale facevano parte anche alcuni edifici destinati ad alloggio e ristorante riconsegnati alla gestione del Demanio regionale presso l’Unione della Montagna Forlivese nel marzo 2019. Ora si tratta di capire quali saranno le conseguenze pratiche di questa sentenza.

«Dispiace questa sentenza - commenta a caldo il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini -. L’obiettivo era quello di far rientrare l’area nella disponibilità pubblica per una più spiccata funzione turistico-ambientale. Il Tar non ha riconosciuto la valenza degli interessi pubblici». L’Amministrazione si era da anni impegnata a riportare quell’area, al confine col Parco nazionale, in una situazione di maggiore fruibilità per residenti e turisti.

Agrovetur aveva ottenuto nel 2016 dalla Regione il rinnovo dell’autorizzazione alla gestione dell’Afv fino a fine 2023. L’efficacia del rinnovo dell’autorizzazione era comunque legata al rinnovo delle concessioni dei terreni, che sarebbero scadute una al 31 dicembre 2017 e una al 31 ottobre 2018. A fronte delle ripetute domande di rinnovo per la concessione dei terreni da parte di Agrovetur la giunta dell’Unione dei Comuni Valle del Savio il 18 dicembre 2019 delibera di indicare alla Unione dei Comuni della Montagna forlivese, capofila per la gestione dei beni del demanio regionale, il proprio parere negativo. Il 24 dicembre 2019 il responsabile per la Gestione del Demanio Regionale dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese comunica ad Agrovetur il rigetto delle domande di rinnovo delle concessioni riguardanti terreni del demanio regionale sui quali insisteva l’Afv. A questo punto il 31 dicembre il responsabile regionale comunica ad Agrovetur che dal giorno successivo viene a cadere l’autorizzazione dell’Azienda faunistico venatoria.

Nel ricorso Agrovetur lamenta «il difetto di motivazione» nella decisione. Il provvedimento della capofila forlivese, fa notare Agrovetur, sostanzialmente richiama il parere dell’Unione cesenate dove si afferma che «la gestione dell’area, in considerazione della natura pubblica e del particolare pregio naturalistico, debba essere improntata allo sviluppo delle tematiche ambientali e turistiche compatibili con la finalità della carta europea del turismo sostenibile che è stata riconosciuta al confinante territorio del Parco nazionale Foreste Casentinesi».

Ma per il Tar questo parere, «anche per la sua genericità, avrebbe dovuto essere fatto proprio dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese attraverso autonoma concreta motivazione, circostanziata in ordine agli specifici motivi ostativi ai rinnovi», a maggior ragione tenuto conto degli affidamenti precedenti e del rinnovo della Regione. In sostanza si riporta un parere «generico» e non si prospetta «un utilizzo specifico e concreto dell’area incompatibile con quello precedente». Occorreva, per il Tar, «motivare più puntualmente».

Ora, dopo un lungo periodo di stasi, è ripresa la procedura per affidare la gestione del complesso immobiliare di Rio Salso. L’Unione forlivese ha deciso di procedere alla gara chiamando le due ditte in attesa dal 2019. Importo previsto per i lavori di ripristino e di manutenzione di 185.697,90 euro.

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