Al mare a Cervia: agosto regge e settembre fa ben sperare

Arrivi dell’ultima ora, traffico, pernottamenti e continue ripartenze, ma agosto regge. Dopo la settimana clou e il pienone ora l’occupazione delle camere è pur sempre soddisfacente.

«In questi giorni – spiega la presidente di Assohotel, Paola Brunelli –, complice anche il meteo favorevole, si sta registrando molto movimento in last minute. Cerchiamo di evitare le offerte stracciate, che poi incidono negativamente sul mercato».

Quella di accaparrarsi i clienti a colpi di ribassi sta però diventando un’abitudine, specie quando non ce n’è per tutti.

Così si sviliscono le strutture stellate, e mettendo mano ai prezzi del listino i conti non tornano, con il rischio di dover tagliare i servizi. In ogni caso il periodo agostano, fulcro di una estate che si accorcia, non è più una certezza. E al posto delle prenotazioni improntate a un turismo stanziale, oggi si vive alla giornata.

«Non si può certo dire che questo agosto sia migliore degli anni scorsi - confessa la presidente -, e che con questi ultimi giorni si siano risollevate le sorti di un mese partito molto male. Sapevamo che non avrebbe salvato comunque la stagione, e così è».

I dati diranno se il bilancio si avvicina al milione di presenze, come accadeva nel periodo pre covid. Da allora però, oltre alla pandemia, la costa si è dovuta confrontare con alcune calamità come l’alluvione.

C’è poi l’aspettativa di settembre, un mese nel quale si concentrano eventi quali Sapore di sale, il Mercato europeo e Ironman, che solitamente attirano anche diversi stranieri.

«Settembre è ancora tutto da fare - ammette la presidente -, ma la prima settimana si preannuncia buona. Poi molte attività chiuderanno, motivo per cui diventa difficile anche per le strutture alberghiere offrire un certo tipo di ospitalità. Grazie agli appuntamenti come l’Ironman, però, si lavorerà fino al 17 del mese».

Dopo di che sarà una corsa alla smobilitazione, con la chiusura anticipata di alberghi, ristoranti, negozi e anche stabilimenti balneari. Resisteranno le imprese annuali e anche quelle preparate ad affrontare le mezze stagioni, con un flusso “mordi e fuggi” diventato ormai la norma di un mercato “liquido”. Qualche operatore, come l’anno scorso con un ottobre dalle temperature decisamente estive, si potrebbe pentire del frettoloso letargo. Però la maggior parte preferisce tirare i remi in barca, temendo che le spese possano superare i ricavi, di fronte a uno sbarco dei vacanzieri limitato.

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