Rimini, aerotaxi da Bologna dal 2025, viaggi fino a 120 chilometri

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Mentre a Rimini e Forlì si discute, si dibatte, si polemizza sulla necessità o meno di avere due scali aeroportuali invece di uno, a Bologna è già decollato il progetto dell’aerotaxi. Un velivolo elettrico capace, già dal 2025, di trasportare, in modo rapido, sicuro, e comodo, passeggeri in «un raggio di 120 chilometri»: dal “Marconi” alla Riviera, sulla carta, in poco meno di un’ora. E tutto potrebbe essere in concorrenza con l’aeroporto “Fellini”. Il rischio per la Romagna sarebbe infatti arrivare a Bologna, salire su questo drone-passeggeri, e atterrare in poche decine di minuti nei “vertiporti” futuri di Rimini, Riccione, Cattolica. “Vertiporti”, appunto: le infrastrutture dalle quali questi piccoli velivoli partirebbero, a decollo verticale, e arriverebbero, ad atterraggio verticale. Lo studio di fattibilità, presentato ieri, è stato affidato dall’aeroporto Marconi alla società partecipata UrbanV, nell’ottica del piano strategico nazionale “Advanced Air Mobility” 2021-2030 predisposto da Enac.

I vertiporti da realizzare

«Ci piace essere pionieri in questo percorso, che sembrava futuribile, ma invece è abbastanza vicino nel tempo. Parliamo di una sorta di taxi volanti che potranno portare merci, oltre che passeggeri, sostenibili in quanto completamente elettrici, che integreranno le altre forme di mobilità che già ci sono», spiega l’amministratore delegato dell’Aeroporto di Bologna, Nazareno Ventola. «Realizzare un vertiporto richiede qualche milione di euro. Ce ne sarà uno in aeroporto, ma dovremmo sviluppare una rete che colleghi poli più importanti. La Fiera potrebbe essere un’area interessata, ma si può pensare anche alla Motor Valley. Bisogna creare un ecosistema che sia sostenibile anche dal punto di vista della sicurezza, tracciando le rotte di volo e definendo le regole». Il presidente della Regione Stefano Bonaccini spiega invece che «questo è un territorio che per posizione geografica, presenza distretti industriali e turistici rappresenta una grande opportunità. Bologna è una città che vuole guardare alle sfide che le nuove tecnologie ci danno. Come Regione, proveremo a dare una mano per quello che è di nostra competenza».

Il patto Rimini e Forlì

Intanto, sulla questione aeroporti della Romagna è intervenuta anche Legacoop sottolineando come sia «tornato centrale il tema di una strategia unica, come dimostra il dibattito sorto in questi giorni sugli scali che operano sul nostro territorio, a partire anche dalla Provincia unica di Romagna». Sottolinea Legacoop: «Giudichiamo positivamente l’iniziativa del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, di chiedere ai due aeroporti di Rimini e Forlì di incontrarsi per avviare un sano percorso di confronto, subito riconosciuta anche dal sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini. E riteniamo anche importante, su questo tema come su altri, la posizione assunta da Confindustria Romagna».

Romagna, terra di opportunità

Continua la Lega delle cooperative: «L’organizzazione di un sistema aeroportuale unico della Romagna, che sotto una strategia imprenditoriale e condivisa sia in grado di mettere a sistema le due piste di Forlì e Rimini, sarebbe un evidente vantaggio per le nostre comunità ed i nostri imprenditori. Siamo da sempre favorevoli a questa soluzione. Le vocazioni che rendono forte questa terra, dal turismo all’agroalimentare, fino al wellness, potrebbero finalmente esprimersi al meglio, superando una concorrenza sterile che ha provocato, finora, solo problemi e costi aggiuntivi. La Romagna è una terra di opportunità, luogo di fermento imprenditoriale e, sicuramente, una fucina di buone pratiche. Se l’auspicato avvicinamento tra le due società che gestiscono gli scali aeroportuali, giungesse a sintesi, i benefici per nostre comunità sarebbero considerevoli, non solo per Rimini e Forlì-Cesena, ma anche per Ravenna, che potrebbe mettere così in sinergia l’hub portuale».

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