A Roma l'asta dei disegni di Fellini donati al fonico Ancillai

Quello che viene alla mente è la serie dei “Mr Priks”: 42 disegni (esposti in mostra a Castel Sismondo nel 2018) con un filo “narrativo” unico: l’organo genitale maschile. Federico Fellini li aveva probabilmente disegnati durante le riprese del Casanova, tra il 1975 e il ’76, e quindi regalati all’amico Tonino Guerra.

A pochi anni più tardi dovrebbero risalire gli schizzi realizzati da Fellini che saranno battuti oggi all’asta a Roma da Bertolami Fine Art, in una audizione che include anche la vendita di una maglia di Maradona, un paio di bretelle di Freddie Mercury e un volantino delle Brigate Rosse dell’epoca del sequestro Moro.

Sono in tutto otto i disegni, appartenuti a Fausto Ancillai, storico tecnico del suono, oggi ultranovantenne, che lavorò con Fellini a partire probabilmente da Amarcord, quindi a Il Casanova, a La città delle donne e a Ginger e Fred. Di maggiore interesse quello raffigurante il personaggio de La città delle donne “Katzone”, disegnato con un enorme pene e intento a volteggiare su un trapezio. Sul retro del foglio compaiono alcuni appunti scritti di proprio pugno dal regista riminese, vere e proprie istruzioni per il missaggio del suono: «Ragazze cantano con Playback mettere a sink. Voce Marcello più alta con (Snaporaz). Voce Elena da tenere legg + bassa». Ė

È noto che Fellini seguiva infatti di persona anche la fase del doppiaggio e missaggio dei film e questi appunti ce lo dimostrano. Aveva voluto con sé non a caso uno dei tecnici più bravi, Ancillai appunto, che lavorò con tanti altri maestri del cinema tra cui Sergio Leone. Un paio di disegni ritraggono proprio il regista romano, grande amico di Fellini: uno di profilo con il pancione, l’altro è particolarmente “trasfigurato” (e con il “fumetto” che chiama: Faustinooo...).

«Sono disegni goliardici, con situazioni sguaiate, sfacciate» osserva Gianfranco Angelucci, amico e storico collaboratore di Fellini, che ha potuto vederli di persona. Il tono goliardico è dato anche dalle didascalie riportate sui disegni, in particolare proprio quelli che ritraggono il destinatario Fausto Ancillari: come “Posta per il Signor Fausto”, con un gendarme che trasporta un grosso pene su una carriola, oppure “C’è il signor Fausto?”… Un soggetto femminile rassomigliante a Sandra Milo con in braccio un gattone è invece al centro di un altro disegno.

«Bene ha fatto il ministero a mettere la tutela» continua Angelucci. Il ministero della Cultura, appreso che gli schizzi stavano per essere venduti singolarmente, ha provveduto infatti nei giorni scorsi a notificare il divieto di esportazione e dispersione della collezione, che potrà quindi essere acquistata (ed eventualmente rivenduta) solo in blocco. Un intervento di tutela al quale si è giunti dopo avere consultato il Comune di Rimini. «Siamo stati contattati per dare un parere sulla collezione – spiega il direttore della Cineteca di Rimini, Marco Leonetti –. Il provvedimento preso dal ministero è importante perché evita il rischio della dispersione e consente di tenere monitorato» ciò che è disponibile in relazione all’opera di Fellini.

Il Comune di Rimini – che attraverso il discioglimento dell’ex Fondazione Fellini è in possesso di circa 450 tra disegni e schizzi del regista riminese – non parteciperà all’asta di oggi pomeriggio ma starà “in campana”, come si dice, per valutare un eventuale acquisizione futura.

Per l’intera collezione si parte da una base d’asta di poco più di un migliaio di euro ma la cifra potrebbe lievitare una volta aperta l’audizione.

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