A Ravenna il grido di allarme di sindaci e dirigenti Ausl: "Salviamo la sanità in Romagna"

"Serve un aumento del fondo sanitario nazionale, altrimento non ce la facciamo". L'allarme lo lancia il padrone di casa, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. Ci sono due mesi per sistemare i conti dell'Ausl Romagna e all'appello mancano 87 milioni.

Questa mattina a Ravenna si svolge la conferenza stampa per presentare l’appello in difesa della sanità pubblica, nato a seguito del dibattito e della riflessione che si è sviluppata in alcune iniziative promosse dall'associazione "Idee per la sinistra", dalle quali è emersa l’allarmante condizione della sanità pubblica e il rischio che non sia più garanzia di quel diritto universale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione. Da qui la volontà di dare vita ad una mobilitazione ampia e unitaria per invertire questa tendenza.

L'appello è firmato a titolo personale (cioè senza impegnare i rispettivi enti o organizzazioni) da donne e uomini, anche con responsabilità rilevanti, ma anche da personale sanitario, da persone impegnate nel volontariato e si rivolge in generale a tutti i cittadini che ne condividono i contenuti.
Tra i primi firmatari dell’appello alcuni sindaci della Romagna (De Pascale per Ravenna, Sadegholvaad per Rimini, Lattuca per Cesena), il direttore generale dell'Ausl Tiziano Carradori e altre personalità politiche, associative e sindacali.

Alla conferenza sono presenti Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, Giovanni Bissoni, già assessore regionale alla Sanità, Vasco Errani, ex Senatore, già presidente della Regione, Marinella Melandri, segretaria CGIL Ravenna, Paolo Palmarini, segretario UIL FPL Ravenna e Francesco Feletti, segretario ANAAO.
L’appello è stato lanciato attraverso la piattaforma change.org per la più ampia raccolta di adesioni.

Di seguito il link per poter sottoscrivere la petizione online: https://chng.it/nVM8pRfQgj

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui