A Forlì interventi d'équipe per sindrome rara polmonare

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Il lavoro di squadra tra professionisti di reparti diversi è il vero asso nella manica dell’ospedale di Forlì Morgagni-Pierantoni. Una collaborazione che riduce i rischi e aumenta l’efficienza, soprattutto quando si tratta di casi complessi.

Ne sono esempio due interventi effettuati nei giorni scorsi nel reparto di Pneumologia che hanno visto in campo insieme anestesisti, radiologi, pneumologi e fisioterapisti su due pazienti affetti da una sindrome molto rara: la proteinosi alveolare polmonare. «Si tratta di una patologia ultra-rara (un nuovo caso ogni milione di abitanti all’anno) caratterizzata dall’accumulo negli alveoli di materiale lipoproteinaceo (proteine e lipidi) che causa insufficienza respiratoria “per inondazione” – spiega il professor Venerino Poletti, direttore del reparto di Pneumologia dell’ospedale forlivese –. Questo succede nella maggior parte dei casi perché l’ammalato produce anticorpi contro sé stesso, per cui il normale meccanismo si inceppa e queste lipoproteine non vengono più smaltite. Ancor più raramente c’è un difetto genetico. Per risolvere la situazione è necessario effettuare un lavaggio polmonare totale, procedura complessa, non priva di rischi, che per essere effettuata in maniera efficace necessita dell’intervento di più professionisti e di attrezzature adeguate. Il lavaggio viene eseguito a paziente in anestesia generale ed intubato con un tubo “a doppio lume” (per separare la respirazione dei due polmoni), viene utilizzata soluzione fisiologica, riscaldata alla temperatura corporea, e viene praticato con inondazione di almeno 8-10 litri per polmone (nelle persone di circa 70 kg). Il recupero del liquido introdotto nei polmoni è all’inizio ricco di materiale proteinaceo e appare sempre più limpido a mano a mano che il materiale viene lavato via». Questa metodica è molto complessa. Sono pochi i centri in Italia con l’esperienza necessaria e Forlì, centro di riferimento regionale per le malattie rare polmonari, è uno dei più qualificati, tanto che nel 2023 sono già 5 i lavaggi polmonari totali effettuati.

(L'articolo completo sul Corriere Romagna oggi in edicola)

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