“A che servono questi quattrini?” al teatro Fabbri di Forlì

Il denaro è una convenzione, si sa, e i nostri euro e dollari sono semplice carta: ma dietro a quella convenzione, quante energie, sforzi, desideri e addirittura guerre! La riflessione non è di oggi: già nel 1940 Armando Curcio, celebre figura della cultura e dell’editoria italiana, ne fece una commedia, messa in scena allora e con successo dalla compagnia dei De Filippo. “A che servono questi quattrini?” da cui nel 1942 fu tratto anche il film diretto da Esodo Pratelli con Eduardo e Peppino, fa tappa a Forlì, al teatro Fabbri, il 13 e 14 gennaio (ore 21) e il 15 (ore 16) nell’interpretazione di Nello Mascia, Valerio Santoro, Salvatore Caruso, Loredana Giordano, Fabrizio La Marca e Ivano Schiavi, e la regia di Andrea Renzi.

Gli interpreti insieme a Pietro Caruso incontrano il pubblico al ridotto del Fabbri sabato alle 18.

Il marchese Eduardo Parascandolo, «il professore», ha una sua teoria sul denaro: è dannoso, anche perché necessariamente porta con sé un altro grande male, il lavoro. Agli uomini, sostiene il marchese, dovrebbe essere concesso anzi di restare a riposo almeno fino agli ottant’anni, per godersi liberamente i piaceri della vita. Novello Socrate, con le sue teorie affascina Vincenzino, un poveretto che arriva addirittura a licenziarsi per diventare la prova vivente dell’inutilità dei soldi, e del lavoro. La notizia (falsa) di un’eredità milionaria cambia però lo status di Vincenzino e della sua famiglia. I creditori diventano improvvisamente buoni amici e rifiutano di essere pagati: ecco l’effetto del denaro, o meglio, dell’apparenza di averne! È amara la constatazione di quanto l’apparire sia più importate dell’essere, e che una patina d’oro possa cambiare i connotati (e il ruolo sociale) persino di un pezzente, trasformandolo in ospite gradito.

Ma “A che servono questi quattrini” è una commedia, e così in un clima popolare e festoso ha un lieto fine, in grado di relativizzare il potere di quel valore-totem che sono i “quattrini”.

Info: 0543 26355

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