Lanciava bottiglie da un immobile: arrestato a Cesena un giovane senza fissa dimora

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A Cesena la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di un cittadino di origine gambiane che, in stato di forte agitazione, lanciava dal balcone di un immobile abbandonato bottiglie di vetro nei confronti dei passanti. L’intervento ha richiesto l’utilizzo del Taser per poter immobilizzare l’uomo e renderlo inoffensivo a causa della sua aggressività.
Nella sera di ieri giungeva alla Sala Operativa del Commissariato di P.S. di Cesena la segnalazione che nella via Sobborgo Comandini, presso uno stabile abbandonato e dismesso, vi era un uomo che, in forte stato di alterazione psico-fisica, urlava in modo minaccioso e lanciava bottiglie di vetro contro i passanti, costituendo un pericolo per l’incolumità generale.
Le due Volanti del turno serale venivano, quindi, immediatamente inviate sul posto dove avevano modo di prendere cognizione della gravità della situazione. L’immobile si presentava, infatti, pericolante a causa del suo stato di abbandono e con l’ingresso bloccato da una grossa catena che di fatto ne impediva l’accesso. Si richiedeva allora l’intervento dei Vigili del Fuoco per potervi accedere in sicurezza.
Una volta reso possibile l’accesso, gli operatori di polizia, considerata la pericolosità della situazione, decidevano di indossare i giubbotti anti proiettile e i caschi di protezione e si portavano all’interno della struttura dove sorprendevano il soggetto esagitato pronto ad accoglierli con un grosso mattone che egli lanciava contro un operatore, fortunatamente senza causargli alcun ferimento.
Subito dopo il cittadino straniero si armava nuovamente di un coccio di vetro per aggredire i poliziotti i quali a questo punto si vedevano costretti ad utilizzare l’arma ad impulsi elettrici (Taser) per poterlo immobilizzare. Immediatamente il soggetto veniva quindi bloccato e portato all’esterno dello stabile dove si attendeva il sopraggiungere dei sanitari del 118 debitamente allertati per verificare le sue condizioni fisiche.
Successivamente dall’attività investigativa svolta emergeva che si trattava di un cittadino del Gambia, irregolare sul territorio nazionale, che annoverava diversi precedenti di polizia.
Il soggetto, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per violenza e minaccia, veniva tradotto presso le camere di sicurezza del Commissariato su disposizione del P.M. di turno, che fissava per il giorno successivo l’udienza per direttissima. Al termine dell’udienza, il Giudice convalidava l’arresto e, ritenuta la pericolosità del soggetto, disponeva l’applicazione della misura cautelare in carcere.

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