Archeologi per caso. Sequestrata altra collezione privata, denunciato 70enne

Rimini

SALUDECIO. Collezionisti nel mirino dei carabinieri di Saludecio intenzionati a scoprire se dietro alla passione per l’archeologia possa nascondersi nel cuore della Valconca un possibile commercio di reperti. Il paese è piccolo e la gente “spiffera”, tra l’altro i “ricercatori” non hanno mai fatto mistero delle escursioni in campagna con il metal detector al seguito, a caccia di testimonianze del passato. Così, dopo il sequestro di oggetti di scavo di interesse artistico-culturale ai danni di un tipografo, i militari hanno messo le mani su una seconda collezione appartenente a un altro “archeologo” per hobby.

Si tratta di un settantenne pensionato di Saludecio. L’uomo, difeso dall’avvocato Claudia Montanari, è stato denunciato a sua volta per la violazione del decreto legislativo 42/2004 (articoli 175 e 176) per la detenzione senza alcun titolo di beni di interesse storico archeologico di proprietà dello Stato, beni dei quali non ha mai denunciato il possesso. Anche lui, al pari dell’altro, si è stupito dell’interesse dell’Arma per il frutto di domeniche di svago e - nel suo caso - anche in giro come visitatore per le rassegne di antiquariato. I due indagati, ovviamente si conoscono, e non è escluso che gli accertamenti si allarghino ad altri che nella zona sono accomunati dai medesimi interessi. C’è da dire che - da “dilettanti” - sono stati in grado di riportare alla luce oggetti antichi (e alcuni anche di un certo interesse) con esiti pari agli scavi professionali. Al pensionato-antiquario i carabinieri hanno sequestrato una serie di reperti di epoca romana, medievale, rinascimentale e anche di periodi più vicini ai nostri tempi (XVIII e XIX secolo).

Una volta in casa dell’uomo i carabinieri non hanno dovuto fare troppa fatica per cercare il materiale: le monete più pregiate, con una patina di scavo, erano esposte nell’ingresso in una teca di vetro. A un primo esame, l’attenzione degli esperti si è soffermata su un reliquario in bronzo di area ortodossa-bizantina, una doppia croce di rara fattura e pregio. Di grande importanza culturale, anche per il legame con il territorio, sono le medaglie malatestiane: due di quelle ritraggono Sigismondo e Isotta. Un altro bel colpo per il futuro museo che potrebbe essere allestito a Saludecio. In attesa di nuovi sviluppi e, magari, nuovi sequestri.

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