Arbore su Casadei: merita una balera e un premio a lui dedicati

Il pugliese Renzo Arbore (1937), ambasciatore del sound mediterraneo nel mondo con la sua Orchestra Italiana, si è sempre sentito vicino alla cultura romagnola e alla musica romagnola di cui Raoul Casadei è stato “il re”. Fin dall’età giovanile la Romagna è nel cuore di Arbore, al punto che nella sua celebre trasmissione degli anni Ottanta “Quelli della notte” omaggiò ironicamente la riviera romagnola attraverso “il venditore di pedalò” Maurizio Ferrini.
La scomparsa di Raoul Casadei, spiega il conduttore musicista lo ha addolorato: «Da parte mia – ci dice da casa Arbore – c’è ovviamente una grande stima per tutto il liscio, e tanta verso Raoul Casadei che è stato un grande maestro, allievo di Secondo Casadei che ho avuto la fortuna anche di vedere all’opera».
È vero che fu lei a lanciare in radio nella sua “Alto gradimento” una canzone di Raoul e Secondo Casadei?
«Sì, quasi me lo dimenticavo, era “Io cerco la morosa” che Raoul compose con lo zio Secondo credo negli anni Sessanta. La popolarità della canzone si allargò al punto che Vittorio Salvetti, patron del Festivalbar, invitò l’Orchestra Casadei a esibirsi nella sua manifestazione estiva».
Che ruolo ha avuto il liscio nella sua vita?
«Da vecchio frequentatore della Romagna da tempi, ahimè, antichi, addirittura da prima della guerra, mi considero riccionese di adozione, ma facevo sortite anche a Rimini, Ravenna, Cattolica; il liscio è sempre stato una passione piacevole, cui guardavo con simpatia e interesse. Ho sempre frequentato la cultura romagnola nella quale mi ci ritrovo. Ricordo le scorribande dall’adolescenza, gli anni delle discoteche come il Paradiso, il Florida, il Vallechiara, il Savioli, ho nostalgia di quei ricordi bellissimi. Anche perché, così come la musica romagnola è positiva e allegra, allo stesso modo i romagnoli sono “bon vivants”, amano la vita, l’allegria, il sorriso, il gusto della vita, il divertimento anche nel lavoro. Questo stesso spirito ho ereditato anch’io, credo, da mia nonna bolognese e l’ho riversato nel mio lavoro».
Ricorda qualche aneddoto dei tempi in Romagna?
«Ho vissuto, desidero ricordarlo, una bellissima stagione quando Mariangela Melato girò a Marina di Ravenna e a Portofuori il film a episodi “Di che segno sei?” (1975) con Adriano Celentano. Ricordo che Mariangela imparò a ballare il liscio benissimo, e anche Adriano. Fu una bellissima stagione perché frequentammo quel pubblico, quelle orchestre, come l’orchestra cesenate Romagna Mia con musicisti di varie città romagnole».
È un ricordo questo che la rimanda in qualche modo anche al maestro Raoul?
«Lo è. È un grande dispiacere che la famiglia Casadei così compatta abbia perso Raoul; la sua musica solare ti invita proprio a frequentare la cultura della Romagna, quelle spiagge, le centinaia di ombrelloni, l’ospitalità bellissima, i bagnini, i conquistatori, i canditi “piangete bambini” che ancora so che ci sono. Spero, non appena sarà passato questo periodo nero, di tornare da quelle parti a rendere omaggio a Raoul, quando ci sarà una celebrazione. Adesso siamo chiusi in casa».
Ha ascoltato gli Extraliscio a Sanremo?
«Li ho seguiti nella serata delle cover e li ho trovati carini e divertenti, purtroppo ho avuto dei giorni indaffarati però li ho potuti sentire nel medley di Casaciok, Romagna mia, Rosamunda; spiritosa la scelta dei brani mescolandone le sonorità».
Quale dunque potrebbe essere il modo migliore per ricordare Raoul Casadei?
«Innanzitutto intitolandogli una grande balera, e poi promuovendo un Premio “Raoul Casadei”; una sorta di concorso di liscio per le orchestre e per i cantanti, donne e uomini. Lui lo merita. Sarebbe un premio dedicato ai migliori strumentisti, fisarmonicisti, clarinettisti in do, ma anche per i migliori cantanti».
Cosa sta facendo in questi giorni di chiusura?
«Sto rimettendo in ordine il mio repertorio, sia musicale, sia televisivo attraverso la Rai. Probabilmente verso l’autunno faremo delle trasmissioni. Intanto continuo sul mio canale Renzo Arbore Channel: www.renzoarborechannel.tv».

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