Appuntamento gay al buio, dietro la chat a Cesena c'erano i banditi: "Che paura"

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Applicazione per incontri e chat tra gay usata per cercare di derubare e rapinare. È l’allarme lanciato da Marco, un giovane cesenate, che si è accorto in tempo che qualcosa non andava in un appuntamento che gli era stato fissato. Ed ha denunciato, consegnando anche foto alle forze dell’ordine, l’agire di un gruppo la cui testa di ponte è un 30enne: somaticamente e dall’accento forse originario della zona dei Balcani. «Due sere fa ho sicuramente rischiato di essere rapinato in casa - ha spiegato Marco - Ho accettato di incontrare un ragazzo con cui stavo chiacchierando da un paio di giorni su Grindr: la nota piattaforma per incontri tra uomini. Eravamo d’accordo che sarebbe venuto a casa mia a Cesena attorno alle 21. A dire il vero ero un po’ sospettoso perché aveva accettato di mostrarsi solo tramite videochiamata e non mi aveva mai mandato foto chiare e tanto meno un contatto tracciabile. Così, all’ora dell’appuntamento, ho aspettato dal balcone di casa il suo arrivo quando all’improvviso ho visto una Panda bianca parcheggiare in fondo alla via. Nel frattempo lui continuava a scrivermi dicendo di essere per strada quando, in realtà, era proprio nell’utilitaria bianca. A un certo punto ho visto lo stesso ragazzo della videochiamata scendere dal lato passeggero e dirigersi verso la porta del mio condominio. “Sto qua, apri”, mi ha subito scritto in un italiano stentato, quando nel frattempo la Panda guidata da un altro si spostava verso il palazzo in posizione comoda per scappare. Ho subito capito cosa poteva capitarmi. Gli ho chiesto perché non fosse da solo: in principio lui, sempre tramite l’app, ha negato di essere in compagnia per poi abbozzare dicendo che in realtà era con altri due amici che volevano divertirsi con me. Però sentitosi scoperto, è risalito subito in auto e sono scappati a forte velocità. Ma ora la foto della vettura è in mano alle forze dell’ordine». Marco usa da anni quella App che nella comunità Lgbt è molto rinomata e non ha mai avuto problemi. Ma serviva rendere pubblico l’accaduto perché altri possano non correre gli stessi rischi di essere derubati e rapinati aprendo volontariamente la porta ai banditi.

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