Approvato il Piano della mobilità sostenibile per Cesena

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Con il voto di ieri del consiglio comunale di è concluso il percorso di approvazione del Pums, il piano urbano per la mobilità sostenibili. Una fine che nelle intenzioni dell’amministrazione sarà anche un inizio: «Il Pums è una visione, che apre la discussione, non la chiude», ha sintetizzato l’assessora Francesca Lucchi.

Il piano definisce le strategie per ripensare la mobilità in chiave sostenibile, «rispetto ai vecchi piani della mobilità - ha sottolineato la consigliera Pd Federica Monti - sposta il focus dalle sole auto a una mobilità intermodale». Tra gli obiettivi del Pums quello di ridurre il consumo di Co2 dovuto ai trasporti, di ridurre l’incidentalità su strada, di ridurre l’uso dell’auto («a Cesena abbiamo 800 auto ogni mille abitanti maggiorenni, è uno dei dati più alti d’Italia», ha riferito l’assessora), aumentare quello dei mezzi elettrici, potenziare l’offerta del trasporto pubblico.

Il voto di ieri teneva conto anche delle modifiche, poche (due) e non sostanziali, apportate al piano attraverso le osservazioni. Cinque i soggetti (Legacoop Romagna, Confcooperative Romagna, Consulta ambiente, Quartiere Rubicone e comitato Zuccherivivo) per un totale di 23 osservazioni, 13 sono state accolte, le restanti 10 sono state demandate: non riguardavano il piano in sé ma azioni previste dal piano.

Conciliante, ma comunque critico Denis Parise di Csn: «è importante che sia un documento aperto», ha detto. Tra le criticità che ha indicato c’è la scarsa chiarezza comunicativa e quello della coerenza con alcune scelte: «Le zone 30 nella realtà non sono come il piano le descrive, perché lo diventino non ci si può limitate a introdurre il limite di velocità ma quei tratti andrebbero ridisegnati». Il numero esiguo di osservazioni è stato interpretato dalla Lega come indicatore di quanto lo strumento non sia noto ai cesenati. Ma a motivare il voto contrario della Lega è soprattutto la convinzione che il Pums abbiamo una natura «impositiva e ideologica», che rappresenti il tentativo della Giunta di «imporre certi comportamenti ai cittadini. Comporterà proibizioni e sanzioni nella vita quotidiana - ha detto Baratelli - e soprattutto non pensa allo sviluppo della città, il commercio e le imprese non hanno bisogno di biciclette, ma di un centro più accessibile, di una viabilità più snella, di parcheggi. Questo piano non risolve le criticità, le ignora». «Se tra gli obiettivi del piano c’è quello di potenziare il trasporto pubblico, dove sono allora gli investimenti per aumentare l’offerta?» ha chiesto di Luigi Di Placido di Cambiamo. «Quando il Pums venne presentato in consiglio la prima volta, esprimemmo le nostre perplessità - ha aggiunto Di Placido -, a distanza di tempo si sono rafforzate».

«Non è un piano anti-auto o contro qualcosa» è intervenuto Armando Strinati di Cesena 2024, «non di stratta di limitare la libertà di scegliere l’auto ma di aumentare la possibilità di muoversi in sicurezza con altri mezzi per chi lo desidera», ha aggiunto Francesco Rossi del Pd. «Cosa succederà a chi non vuole cambiare il proprio modo di spostarsi? Niente - è intervenuta in replica l’assessora Lucchi. Con il Pums però chi vuole invece cambiare avrà più possibilità di farlo». Nessun però è riuscito a scalfire le convinzioni dell’opposizione. Al momento del voto si sono espressi contro Lega, Cambiamo e M5s, il Pums è stato approvato con i voti di Pd e Cesena2024.

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