Appello Ausl ai medici di base per convincere gli over 60 al vaccino

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Il 53% tra i 60 ed i 69 anni; appena il 51% tra i 70 ed i 79 anni ed il 91% tra gli over 80. Sono le percentuali di persone tra anziani e grandi anziani che in Romagna hanno completato il ciclo vaccinale, con punte più alte di adesione tra Ravenna (in particolare) e Forlì-Cesena e punte più basse nel riminese. Tra i 60 ed i 69 anni chi ha ricevuto una sola dose (o dose unica perché ex malato) è il 78%. Tra i 70 ed i 79 anni l’ 86%. Troppo pochi. Con le varianti che avanzano e i numeri dei contagi che faticano (più dello scorso anno) a raggiungere quota 0 assoluto, una fetta di popolazione anziana “scoperta” dall’immunizzazione vaccinale da ottobre in avanti potrebbe spalancare di nuovo le porte ai ricoveri ed alle forme gravi di Covid-19. Serve accelerare con i vaccini e convincere gli indecisi. È il motivo per cui Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna, in queste ore ha preso carta intestata e “penna” ed ha scritto a tutti i medici di medicina generale del territorio. Dovranno diventare ancor di più un’arma di sponsorizzazione dei vaccini, chiamando ad uno ad uno e convincendo tutti gli indecisi ad accostarsi a l’unica metodologia di contrasto del Covid finora a disposizione: vaccinarsi. "In Romagna decine di migliaia di assistiti di età superiore a 60 anni non hanno ancora effettuato la vaccinazione anti Covid-19. Il ruolo del Medico di Medicina generale - spiega Carradori nella missiva- è fondamentale anche in questo momento per sensibilizzare questa popolazione, esposta per età a forme potenzialmente gravi della infezione, e richiamarle alla importanza della vaccinazione, che come sempre potrà essere effettuata nelle sedi aziendali o direttamente dal medico nel proprio ambulatorio secondo i percorsi già noti".

Elenchi ai medici

A questo scopo nei prossimi giorni verrà inviato ad ogni medico l’elenco dei propri assistiti di età superiore ai 60 anni che non risultano ancora vaccinati. «Nei confronti di tali assistiti - chiude Carradori - in particolare si chiede ad ogni medico di adoperarsi attivamente, nell’ambito delle proprie possibilità, per il raggiungimento di un più alto tasso di copertura vaccinale, nell’interesse del soggetto, dei familiari e della intera comunità, raccomandando attivamente la vaccinazione ed eventualmente anche organizzando sedute vaccinali ad hoc nel proprio ambulatorio. Il medico di medicina generale è insostituibile in questa azione».

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