Apofruit e sicurezza covid: 121 casi su quasi 2.100 dipendenti

Cesena

Covid e sicurezza all’Apofruit, le misure adottate per ora conducono ai risultati sperati tra protocolli applicati con rigore, riorganizzazione degli spazi sulla base delle norme e formazione per tutti i lavoratori l’azienda si candida ad ospitare centri vaccinali. Sono gli elementi che hanno determinato un bilancio annuale più che positivo in merito alla sicurezza all’interno del Gruppo Apofruit, con sede centrale a Cesena, che conta oltre 2 mila dipendenti e 3.200 soci produttori in tutta Italia. «L’impegno più consistente in questi lunghi mesi funestati dalla pandemia da Covid-19 - informa il direttore generale Ernesto Fornari - si è concentrato, in tutti i nostri stabilimenti di lavorazione così come nei centri di ritiro e stoccaggio, sull’applicazione delle misure di distanziamento ridisegnando le geometrie dei luoghi di lavoro e degli spazi comuni, sulla ripetuta e costante sanificazione degli ambienti, sull’impiego di strumenti di protezione individuale, come gel disinfettanti, càmici usa e getta, guanti e mascherine, già in parte in dotazione al nostro personale all’interno dei magazzini di lavorazione. Inoltre il 30% del personale amministrativo ha lavorato in smart working. Tutto ciò ha comportato grande impegno e investimenti che si sono aggiunti a quelli di routine imposti dalle norme sulla sicurezza, che per un’azienda come la nostra ha sempre rappresentato una priorità». Il ritmo produttivo è leggermente rallentato ma il risultato sul piano della salute e della sicurezza ha premiato gli sforzi. «In un anno su un totale di 2.066 dipendenti abbiamo registrato 121 casi di positività al coronavirus che, solo in due casi, Forlì e Longiano (quattro contagi in totale), sono emersi da un piccolo focolaio di trasmissione all’interno dell’azienda, peraltro immediatamente bloccato - Evidenzia Roberta Montaguti, Direttore delle risorse umane del Gruppo Apofruit - In tutti gli altri casi si è trattato di infezioni contratte fuori dal contesto lavorativo». Per nessuno di loro, tuttavia, si è reso necessario il ricovero in ospedale. Tra soci e dipendenti è ampio il numero di coloro che, nei tempi dovuti, dovranno accedere al vaccino antivirus, unico argine al dilagare dei contagi. «Per questo - anticipa il direttore generale Fornari -mettiamo sin da ora a disposizione dell’autorità sanitaria i nostri spazi e celle frigo per creare qui a Pievesestina, come negli altri nostri stabilimenti, centri vaccinali».

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