Apofruit Cesena: ogni mese bollette da più di un milione di euro

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Bollette mostruose da molto più di un milione al mese. È il panorama terrificante con cui devono fare i conti le grandi realtà ortofrutticole del territorio dall’estate. Realtà che ora incrociano le dita: tra tetto europeo di costi del gas, interventi del governo nascente e (magari) una futuribile pace tra Russia e Ucraina, sperano di poter prima o poi vedere la rotta invertirsi ed i conti delle spese tornare alla normalità. Anche se per ora l’orizzonte resta da brividi. «Per quanto riguarda i costi della luce - dettaglia Ernesto Fornari, direttore di Apofruit - il panorama attuale è disastroso. Già ad inizio anno c’erano stati degli aumenti nei costi energetici e qualcosa avevamo più o meno previsto. Ci eravamo orientati pensando ad un possibile costo annuale che potesse oscillare tra i quattro milioni e mezzo di euro ai sette milioni circa». Poi il panorama è cambiato ed il conto da pagare aumentato a dismisura. «La guerra in Russia è stata lo spartiacque e la prima bolletta destabilizzante per il gruppo Apofruit (che ha la fetta più consistente di consumi nei doppi turni degli stabilimenti cesenati, ndr) è stata quella di luglio: dove nel 2021 avevamo pagato circa 280 mila euro e quest’anno abbiamo ricevuto un conto da 1 milione e 250 mia euro». Poi il mese peggiore: «Ad agosto le cose non sono certo migliorate: l’anno prima avevamo speso 340 mila euro e quest’anno un milione e 450 mila». Quindi settembre: «Quando sei abituato a prendere degli schiaffoni a ripetizione - prova a sdrammatizzare Fornari - quando ne arrivano degli altri sembra quasi che facciano meno male. Così settembre che nel 2021 aveva pesato per 400 mila euro e nel 2022 ha visto una bolletta da un milione... Con “solo” 600 mila euro in più quel conto è quasi sembrato una buona cosa rispetto al paragone delle differenze dei due mesi precedenti. Adesso speriamo che ottobre possa essere ancora meglio. Magari “solo” il doppio dello scorso anno». La speranza è anche quella che possano intervenire dei fattori positivi. Anche se per il momento sono teorici. «Il mese è stato molto caldo e l’economia ha rallentato. Inoltre è stato consumato meno gas del previsto con il caldo a livello europeo. Si parla tanto di mettere un tetto dei costi del gas sul piano continentale. Bisognerà vedere l’inverno che cosa ci porterà sul fronte economico. Speriamo che il governo nuovo appena insediatosi possa prima o poi trovare una “mezza quadratura” a questa situazione. Ritengo difficile che il governo possa risolvere tutti i problemi o dare ristori a sufficienza. Perché se i numeri restano questi sarà difficilissimo dare delle soluzioni definitive e radicali. Ad un imprenditore non si può chiedere che da solo risolva, spremendosi tanto, un problema enorme come questo dell’energia». E dire che Apofruit già si era portata avanti con le rinnovabili. Installando impianti fotovoltaici in serie. «Già da giugno era partita la pianificazione per dare copertura fotovoltaica ai due stabilimenti romagnoli che ancora non l’hanno: a Faenza ed a Lavezzola. Cosa che ci permetterà di passare da un 20% di rinnovabile ad una copertura del 25%. Adesso stiamo già pianificando di continuare su questa strada anche nel 2023 e 2024, vedendo se sia possibile anche fare degli impianti a terra, aderire a comunità fotovoltaiche piuttosto che predisporre dell’agrivoltaico. Un tema quello delle rinnovabili che ci trova in qualche maniera già preparati e che bisogna tenere in forte considerazione, ma che andrà unito ad altri fattori per poter uscire da questa spirale».

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