Anziana rapinata a Piangipane, confessano i tre minori arrestati

Hanno confessato tutti quanti, ammettendo di avere partecipato alla rapina nella casa di un’anziana di 86 anni a Piangipane, sorprendendola la sera e minacciandola anche con un coltello.

Difesi dagli avvocati Battista Cavassi, Francesco Furnari e Michela Zito (del foro di Bologna), i tre adolescenti tra i 16 e i 17 anni arrestati in seguito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale per i minorenni di Bologna hanno parlato davanti al giudice per le indagini preliminari Luigi Martello, prendendosi la responsabilità di quanto contestato. Accuse gravi quelle avanzate sulla scorta delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile, che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare che li ha fatti finire tutti quanti nel carcere del Pratello.

I fatti risalgono allo scorso 23 marzo. L’anziana era stata sbattuta a terra, faccia contro il pavimento - così aveva riferito - da un gruppo di sconosciuti vestiti di nero e con il volto travisato da un passamontagna. Uno le aveva puntato un coltello al collo, procurandole anche un taglio sotto al mento. Era accaduto attorno alle 20.30, in una villetta della frazione.
Nemmeno 24 ore dopo, mentre l’anziana veniva dimessa dall’ospedale con 20 giorni di prognosi, una Volante della polizia di Stato si fermava davanti a un compro oro a Ravenna, notando un gruppetto di giovani che - in quel momento di piena emergenza coronavirus - non si sarebbe dovuto trovare in strada. I tre avevano tentato di sbarazzarsi di un sacchetto con dentro collane e bigiotteria varia. Tentativo vano, che poco dopo aveva portato a scoprire anche un paio di orologi riconducibili alla casa ripulita. Dalla denuncia per ricettazione le indagini, che si sono avvalse di planimetrie e mappe satellitari, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza. Che hanno portato il gip a ritenerli non solo socialmente pericolosi, ma anche a temere il pericolo di un nuovo efferato colpo.

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