Col completamento delle ricerche sul sito di Corzano si è confermata la presenza di antiche strutture sepolte ai bordi della sommità del colle. Con le ultime ricerche tramite drone e apparecchiature geoelettriche e georadar si è riusciti a individuare l’organizzazione degli spazi e il perimetro delle mura della rocca e del castello.
Tutto il materiale raccolto, ha spiegato il presidente del Faro di Corzano mercoledì sera nell’affollato cortile di Palazzo Pesarini, è stato consegnato al sindaco «per sollecitare il recupero dei resti dei ruderi». Le ricerche tra l’altro hanno anche evidenziato alcune “criticità”, con alcune zone dei resti indicate come a forte rischio di crollo. Il sindaco Marco Baccini ha ringraziato per il lavoro compiuto e ha sottolineato che dalle nuove conoscenze si può sviluppare un nuovo traino e percorso partecipativo.
I risultati del lavoro li ha sintetizzati il geologo Alfredo Ricci, responsabile delle ricerche. «Nella zona del parco (tra salita per la rocca e area del santuario, ndr) – ha detto Ricci – sono presenti aree riconducibili a fabbricati o fondamenta e altre aree con materiale di riporto, molto probabilmente materiali che sono stati riutilizzati. In corrispondenza della rocca si è ricostruita la delimitazione del perimetro. Si è trovato il tracciato di un muro che oggi non si vede più. Si è trovato come il muro di cinta del castello si allargasse e prolungasse, a partire dalle mura della rocca, fin quasi alla base della salita». Alle ricerche hanno collaborato anche il geologo Antonio Edoardo Bracci e l’archeologo Enrico Ravaioli, intervenuti nel corso della serata, e Davide Fabbri col drone, col quale ha anche realizzato un filmato.
A conclusione di questa fase di ricerca per il responsabile geologo Ricci e per il Faro di Corzano si apre una seconda fase che dovrà riguardare il Comune e gli enti preposti. «Occorre aprire un dialogo con la Soprintendenza – sottolinea Ricci – per progetti di studio da realizzare anche tramite scavi e avviare subito un dialogo con Regione e Soprintendenza per un progetto urgente di messa in sicurezza. Inoltre si può realizzare un percorso informativo con la predisposizione di cartellonistica che illustri quanto ricavato dagli studi».
Il sindaco Baccini ha concluso l’incontro, con entusiasmo e soddisfazione per il materiale prodotto, ma anche con preoccupazione per il percorso impegnativo che resta da compiere. Ha ricordato come sia necessaria una grande collaborazione tra enti e come i percorsi burocratici siano spesso lunghi e complessi. Tra l’altro formalmente la proprietà delle rocche non è ancora intestata al Comune, che ha avviato nei mesi scorsi l’iter per l’intestazione. Nel cortile di Palazzo Pesarini, fino al prossimo 30 agosto, rimarrà esposto il materiale fotografico relativo alla ricerca, visitabile in orario d’ufficio.