Antenna a Classe, iter concluso. L'amarezza dei residenti

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«L’iter si è concluso e il Comune non ha poteri per contrapporsi». Questa la sostanza della risposta che l’assessore all’ambiente, Igor Gallonetto, ha consegnato per iscritto al consigliere del Pd, Lorenzo Margotti, in seguito al question time che aveva presentato in Consiglio comunale sulla nuova antenna Iliad che è in corso di montaggio a Classe. La costruzione del pennone di 30 metri su cui verranno poste le parabole di servizio alla rete dell’operatore telefonico è stata osteggiata da un gruppo di cittadini, contrari per la vicinanza dell’impianto alle case e perché sono altre cinque, nella località a sud del centro urbano, le antenne di quel tipo. Tutte nel raggio di circa un chilometro. A mobilitarsi, oltre a Margotti, era stato anche il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi.

Gallonetto, scrivendo al consigliere del Pd, spiega come gli uffici comunali «non svolgano per dette installazioni attività istruttoria, ma si occupino invece solamente di raccogliere i pareri attraverso una conferenza dei servizi». Nella fattispecie di quello montato vicino a via Navarco, nel quartiere Romea Vecchia, Iliad aveva presentato la richiesta di autorizzazione l’11 febbraio scorso. «Ai sensi di legge, in data 16 febbraio è stata convocata la conferenza dei servizi per l’ottenimento dei pareri di competenza di Arpae e Ssa, di Ausl, della paesaggistica, il nulla osta dell’Ente del Parco del Delta del Po, con una verifica di conformità edilizio-urbanistica», scrive il componente di Giunta. Tutti gli enti hanno dato parere favorevole, eccezion fatta per il Parco del Delta, che il 19 aprile ha fornito espressione contraria, chiedendo all’Amministrazione di trovare una diversa collocazione. Come previsto dalla legge, però, Iliad ha presentato delle osservazioni al parere contrario giunto e, scaduti i termini per la replica, l’11 agosto, si è proceduto con un sostanziale silenzio-assenso. Elementi, questi, condivisi durante un’assemblea pubblica, tenutasi nei giorni scorsi nella sede del Comitato cittadino di Classe, che ha sostanzialmente deciso di operare tutti gli approfondimenti possibili, compresi quelli relativi alle schermature dell’inquinamento elettromagnetico. C’è però un certo pessimismo sulla possibilità di intervenire sull’installazione, di fatto già avvenuta: «Richiedere uno spostamento, magari vicino ad altre abitazioni della località – ha considerato il presidente del Comitato, Antonio Puglisi – non avrebbe senso».

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