Anomalie nella diga sulla Ravegnana che crollò, imputati assolti

Ravenna

RAVENNA. È passato da poco un anno dal 25 ottobre 2018, quando il tecnico della protezione civile, Danilo Zavatta, perse la vita nel crollo della chiusa “San Bartolo” di via Ravegnana. Per quella tragedia, l’inchiesta coordinata dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal pubblico ministero Lucrezia Ciriello è ancora in corso, ma per tre degli indagati ieri è arrivata l’assoluzione nel processo parallelo che riguardava presunte irregolarità nel cantiere per la costruzione di quella stessa chiusa sul fiume Ronco. Nei confronti dei tre imputati forlivesi, progettisti e costruttore del cantiere, il giudice monocratico Andrea Chibelli ha pronunciato la sentenza con formula piena “perché il fatto non sussiste”, chiudendo dopo oltre due ore di discussione il dibattimento partito nel dicembre scorso. Mesi prima che si verificasse il crollo i tre si erano opposti a un decreto penale di condanna, ritenendo ingiusta l’ammenda da 780 euro ciascuno, comminata - manco farlo apposta - in seguito a un controllo fatto dallo stesso tecnico poi deceduto nel fatale crollo.

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