Amministrative, i risultati di Forlì influenzeranno la guida della Provincia

Non sono elezioni banali quelle che si terranno in autunno a Bertinoro. Non solo il centrodestra rischia di sottrarre un’altra roccaforte al Pd, ma in caso di vittoria alle amministrative può spostare gli equilibri in Provincia, ente del quale lo stesso Gabriele Fratto è presidente ma incarico che non potrà più ricoprire dal momento che è stato scaricato dal suo stesso partito. Ed è proprio qui che si gioca tutta l’intera partita il centrosinistra che guarda attentamente alle contestuali elezioni a Cesenatico (dove si potrebbe arrivare ad eventuale ballottaggio), che insieme a quelle di Bertinoro, potrebbero disegnare un nuovo assetto in piazza Morgagni dove il presidente è eletto da tutti i consiglieri dei 30 Comuni di Forlì-Cesena. Ma andiamo con ordine. Tecnicamente sono previsti 60 giorni dopo l’esito delle amministrative per le elezioni dei consiglieri provinciali e in questo caso, visto che la condizione necessaria per ricoprire l’incarico è quella di essere sindaco, anche quella per il presidente. Il tutto, quindi, dovrebbe svolgersi tra novembre e dicembre. Il problema, però, è un altro: in Provincia viene adottato il voto ponderato, ovvero il voto dei consiglieri ha un peso sulla base del numero degli abitanti del proprio Comune. Bertinoro e Cesenatico, attualmente in mano al centrosinistra, sono considerati di medio grandi dimensioni per cui l’esito delle elezioni comunali ha sicuramente un valore specifico. In altre parole, visto la situazione attuale di Bertinoro con il Pd che ha deciso di non candidare il sindaco uscente ma che ancora non ha un’alternativa, se il centrosinistra dovesse perdere alle urne lì e a Cesenatico rischierebbe di vedersi sottratta anche la Provincia. A quel punto il centrodestra con due Comuni appena espugnati potrebbe anche decidere di far leva sul risultato delle elezioni di Forlì, cosa sulla quale non aveva potuto contare l’ultima volta. Ciò significherebbe portare a casa un altro storico ribaltone, ovvero fare in modo che la maggioranza provinciale passi appunto al centrodestra. Ecco perchè tutti stanno scrutando con attenzione le mosse del Pd, il quale non ha alcuna certezza se non quella di non ricandidare Fratto. Sembra quasi che il centrosinistra abbia deciso di farsi autogol. In questo caso liquidare in un’unica mossa il proprio sindaco al primo mandato a due mesi dalle urne e senza un’alternativa che metta insieme le diverse anime del centrosinistra e della coalizione, già lacerata dopo la vicenda dell’area commerciale di Santa Maria Nuova, e il presidente della Provincia (incarico affidato a Fratto nel 2018 dallo stesso partito quando ancora non era retribuito ndr) potrebbe rivelarsi una mossa azzardata a tal punto che in un solo colpo il centrosinistra potrebbe perdere il Municipio di Bertinoro e l’ente di piazza Morgagni.

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