Rimini, amico di famiglia stupra 20enne: "Da qua stasera non esci più"

«Da qua stasera non esci più, se ne parla domani mattina». Sono le minacce trasformatesi drammaticamente in verità scandite da un noto professionista residente in Valmarecchia che la sera del 6 luglio del 2020 ha aperto le porte di casa e dato temporaneamente ospitalità ad una ventenne figlia di un’amica di famiglia. Quel «non esci più di qui», secondo la Procura della Repubblica che ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo per violenza sessuale aggravata, si sarebbe trasformato nel peggiore degli incubi per la ragazza: il 43enne stando all’accusa dopo averla trascinata nella camera da letto l’avrebbe stuprata.

Lo “zio”

La ragazza aveva suonato al suo campanello raccogliendo l’offerta ricevuta più volte dal professionista. «Per qualsiasi cosa io sono qui» le aveva sempre ripetuto. Per questo le è parsa la cosa più naturale confidare i suoi presunti problemi psicologici a colui che riteneva quasi uno “zio” visto il rapporto di fiducia da lungo instauratosi sia con lei sia con la madre. E proprio questo strettissimo legame di amicizia è stata la motivazione che l’ha bloccata e l’ha lasciata per quasi un anno in balia del dubbio se sporgere denuncia o meno. Come tante vittime di violenze soprattutto in ambiti conoscenze così strette, temeva infatti di non essere creduta e delle conseguenze che avrebbe comportato sulla vita di molte persone una simile rivelazione.

La violenza

Erano però serviti invece pochi minuti per capire che le mire dello “zio” che da bambina l’aveva vista diventare donna erano ben altre. Ed infatti è bastato che il battente della porta di casa si chiudesse alle sue spalle, per ritrovarsi nel peggiore degli incubi. Dopo averla trascinata in camera da letto le avrebbe prima abbassato le spallina della tutina leggerissima che indossava. Quindi l’avrebbe bloccata con il proprio corpo contro la parete della stanza dove avrebbe proferito la frase «da qui stasera non esci più». Nonostante le resistenze e le suppliche l’uomo l’avrebbe scaraventata sul letto e brutalmente abusato di lei.

Udienza preliminare

L’uomo per cui il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto il rinvio a giudizio che sarà discusso nell’udienza preliminare de prossimo 13 settembre davanti al Gup Benedetta Vitolo, comparirà in aula assistito dagli avvocati Alessandro Sintucci e Marco Baldacci del Foro di Forlì-Cesena. La vittima è difesa di fiducia dall’avvocato Rossella Mariuz del Foro di Bologna.

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