Altri casi alla casa protetta di Russi, anziani trasferiti

RAVENNA. Un altro operatore sanitario positivo e un anziano trasportato nella notte in ospedale. Si allarga il bilancio dei contagi alla casa protetta “Baccarini” di Russi, dove il coronavirus ha infettato un totale di 33 persone oltre a un ulteriore caso indiretto, ma legato ai contatti con personale e ospiti della struttura. Ieri la task force dell’Ausl attivata per seguire il “nucleo Covid” allestito all’interno della struttura separando i pazienti positivi dagli ospiti non contagiati, ha deciso per un repentino cambio di rotta: il “reparto” sarà smantellato.

Già ieri sono iniziati i primi trasferimenti decisi dalla Sanità pubblica in collaborazione con la struttura per fronteggiare un focolaio instabile e difficilmente controllabile. Nell’area Covid erano stati collocati i 16 anziani positivi al virus (nelle ultime 24 ore era salito a 8 il numero dei degenti per i quali era necessario il ricovero ospedaliero). Nel frattempo tutti, personale e pazienti, sono stati sottoposti a tampone. Su tre persone risultate negative lunedì sono comparsi segnali potenzialmente riconducibili alla malattia: una ha accusato un leggero stato di tosse, gli altri qualche linea di febbre. Il rischio di una possibile evoluzione del focolaio nelle prossime ore, unito all’età degli ospiti, ha portato pertanto a decidere per l’immediato trasferimento.

Spostati a Cervia e Lugo
Per 6 dei 16 ospiti positivi sono iniziate ieri sera la procedure di trasferimento a Lugo. A partire da questa mattina i restanti 10 saranno portati presso l’ospedale di comunità di Cervia. Resteranno in struttura, invece, i 37 anziani risultati negativi al tampone. «Questa scelta si è resa opportuna allo scopo di allentare la tensione in struttura e per garantire a tutti il massimo livello di tutela», spiega il sindaco di Russi, Valentina Palli .

Inviati infermieri specializzati
La procedura che dovrebbe riportare la Baccarini a un “punto zero”, sarà seguita passo dopo passo dall’Ausl, rinforzando una presenza già assicurata dal giorno in cui il focolaio è stato scoperto. Oggi arriverà con presenza costante un geriatra per occuparsi degli ospiti non contagiati. Proseguirà inoltre la formazione che sarebbe stata difficilmente gestibile contestualmente alla cura dei 16 casi positivi. Al servizio infermieristico h24 si aggiungeranno altri 3 infermieri specializzati forniti dall’azienda sanitaria. «Nelle prossime giornate - prosegue il sindaco - sarà portata avanti l'attività di screening degli operatori, a cui è già stato fatto il tampone». In totale sale dunque a 9 il numero del personale contagiato, in un bilancio - commenta il sindaco - di «giornate molto dure che ci tengono con il fiato sospeso».

Tensione al Giglio d’oro
Una tensione vissuta anche dall’altra casa di riposo alle prese con il Covid-19. Al “Il Giglio d’Oro” di Ravenna, sono andate nella tarda serata di mercoledì due ambulanze e un’auto medicalizzata. Dopo il primo caso, scoperto sabato scorso, i tamponi effettuati a tappeto su tutti i presenti all’interno della struttura, hanno dato come esito 9 persone positive.

Altro caso a Lugo
A queste si aggiunge il caso della casa protetta “Sassoli” di Lugo, dove un ospite è risultato positivo al Covid-19. Sulle condizioni del centro e lo stato di salute di anziani e personale rassicura l’amministrazione, che parla di situazione sotto controllo. La persona risultata positiva, infatti era già da tempo ricoverata in ospedale. Nonostante ciò, sono state messe in atto «tutte le misure di contenimento», innescando la macchina dei controlli a tappeto.

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