Alternativa alla E45: svolta dopo 24 anni di chiusura al traffico

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Tutti gli enti coinvolti sono d’accordo: si parte col ripristino del tratto toscano della ex 3-Bis Tiberina, la vecchia ex Statale che è l’unica possibile alternativa alla E45 ma è interrotta per frane da circa 24 anni. Già dallo scorso mese di luglio il Parlamento ha approvato un provvedimento che stanzia 5 milioni di euro per un primo stralcio di lavori di sistemazione di questa arteria stradale. Il Parlamento ha inoltre approvato un impegno al finanziamento a stralci negli anni successivi degli ulteriori lavori per altri 25 milioni di euro. Nei giorni scorsi gli enti locali interessati si sono incontrati per redigere una convenzione tra di loro e poter procedere nell’avvio dei primi lavori. Come ha comunicato il Sindaco di Verghereto Enrico Salvi in Consiglio comunale, si è svolto un incontro tra le Province di Arezzo e Forlì-Cesena ed i Comuni di Pieve Santo Stefano e Verghereto (il sindaco di Bagno di Romagna aveva comunicato la propria impossibilità a partecipare) per dare il via all’operazione.

Rispolverato progetto del 2017

«L’idea è quella di riprendere e rivisitare il progetto Anas del 2017 - ha spiegato Salvi - Entro la fine del 2023 si potrebbe realisticamente dare inizio ai lavori, considerando la possibilità che sia la Provincia di Arezzo a prendere in carico il progetto». Già nel 2017 erano stati preparati progetti e convenzioni per avviare la sistemazione della ex 3-bis nell’ambito dei lavori di cantiere necessari per l’intervento sull’adiacente viadotto Tevere IV della E45. C’è la disponibilità della Provincia di Arezzo a prendere le redini del progetto. «Abbiamo dato seguito ad un incontro precedente - conferma il sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli - per redigere una convenzione ed insieme progettare e spendere i fondi stanziati per il ripristino della strada. Abbiamo concordato come procedere, compreso un cronoprogramma anche per i prossimi 25 milioni previsti ma da finanziare, e speriamo che il nuovo Governo dia seguito agli impegni del Parlamento. Predisposta la convenzione, diremo al Governo che siamo pronti per spendere i primi 5 milioni».

Primi lavori sul versante toscano

L’idea è quella di cominciare i lavori nella parte toscana dove la strada, tra l’altro, fu declassata al rango di strada comunale ed assegnata al Comune di Pieve Santo Stefano. «L’obiettivo rimane quello di avere prima possibile il tracciato percorribile - sottolinea Marcelli - ed è quello toscano il tratto più critico. Su questo ho trovato la massima disponibilità sia delle parti politiche che delle parti tecniche. Inoltre per quel tratto esiste già una progettazione di Anas, a cui nel 2017 furono assegnati fondi, ma non ha mai proceduto perché la proprietà della strada era comunale. Intanto i fondi per la progettazione sono stati però spesi e sarebbe assurdo dover rivedere il tutto». Il primo tratto da risistemare, dove sono presenti i danni più importanti, sale per circa 1,2 chilometri (sui circa 4 dell’intero tratto) dalla frazione di Valsavignone verso il confine regionale al valico dei Canili.

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