Alpini, ristoranti sotto assedio a Rimini

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Gli alpini sono già “sbarcati”. Col loro entusiasmo, la loro vitalità, il loro colore. E, tra centro storico e zona mare, è tutto un via vai di uomini e donne col cappello piumato. L’invasione è scattata. E i ristoranti cittadini si sono già adeguati. Aumentando il personale e chiudendo un occhio sull’orario: flessibilità, la parola d’ordine. E il menù? Beh, quello non si tocca, non si modifica: piatti tipici della Romagna per tutti. A base di pesce, naturalmente. Quello dell’Adriatico. Spiega Vittorio Pari, titolare della “Trattoria Marinelli”, a due passi da piazza Malatesta e Castel Sigismondo: «I piatti sono i nostri, quelli riminesi per intenderci. Si parte con antipasti a base di vongole alla marinara, cozze al pomodoro, gamberi, alici marinate, totano con patate, cappesante gratinate, per passare ai primi: risotto alla pescatora e tagliolini allo scoglio, e chiudere con calamari e gamberi alla griglia e fritto misto di pesce con verdure: i nostri alpini sono serviti». Ti sposti di qualche metro, risali il fossato, e, davanti al teatro Galli, trovi “La Mi Mama”: «Da noi – spiega il titolare – potranno venire, visto che facciamo orario continuato. Abbiamo un menù classico di carne o pesce, ma obbligatoriamente romagnolo. I nostri piatti ricalcano, infatti, la cucina delle nostre mamme. Con tagliatelle al ragù e cappelletti in brodo, d’ordinanza. Ma si può scegliere altro. Ad esempio, all’ingresso abbiamo creato una speciale postazione per le piadine farcite, dal prosciutto, alle verdure, fino allo squacquerone, sotto l’occhio vigile dei nostri camerieri». E’ di una ventina di unità il personale del “Mi Mama”, tra camerieri e cucina: «E per la postazione esterna abbiamo destinato personale extra». Ti dirigi verso piazza Cavour e incontri “Teatro in piazza”, tipico ristorantino che, per venire incontro agli alpini, riserva gustosi piatti, anche d’asporto: «Entri, vieni al bancone e ordini quello che preferisci – sottolineano i gestori -, poi prendi il cartoccio e mangi». Di tutto. «Certo, dai sardoncini fritti, ai calamari e gamberi, dall’hamburger gigante agli arancini di riso, fino alle olive all’ascolana. Tutto in stile street food. Da non perdere, naturalmente, la nostra piadina, suggerisco quella con porchetta o con prosciutto. E per fare tutto con rapidità, abbiamo potenziato il personale di tre unità».

Vista panoramica su Ponte di Tiberio e Piazza sull’acqua, ecco il ristorante “La Marianna”. Pronto a presentarsi con piatti riminesi. Ma anche con un mix tutto da gustare. Spiega Enrica: «Oltre ai primi e ai secondi pesce, nel menù abbiamo inserito polenta con le vongole. Un piatto che i nostri alpini, sono sicura, gradiranno molto. Per l’occasione facciamo orario continuato. Per questo è stato necessario potenziare l’organico di cinque unità: siamo una ventina in tutto tra sala e cucina».

Ma non è il solo centro storico ad essere finito in mano alle penne nere. Anche la zona mare è sotto controllo alpino. «Ci dobbiamo adeguare ai gusti dei nostri alpini – spiega il titolare della “Taverna degli artisti” -, così abbiamo posizionato un gazebo davanti all’ingresso del ristorante, che propone cucina street food, semplice e veloce, ma che rispecchia la qualità dei nostri piatti. Per quelli più comodi e golosi, invece, c’è il menù di pesce, da gustare all’interno del locale». Una strategia, quella del piatto veloce da consumare, seguita anche dal ristorante “La buca”: «Ovviamente ci sarà il solito menù di pesce, quello che serviamo abitualmente – avverte il titolare -. Ma anche piatti più rapidi, ma ugualmente gustosi: e anche i più impazienti usciranno soddisfatti».

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