AlphaTauri, orgoglio faentino nel mondo

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La sede nella zona industriale di via della Boaria è ormai un luogo “storico” di Faenza. Dall’anno scorso la Scuderia Toro Rosso, a sua volta erede della Minardi, è diventata la Scuderia AlphaTauri. Il nuovo nome è recente, ma la squadra è ben conosciuta e consolidata nel mondo della Formula 1. Ha semplicemente un nuovo look. Le radici restano a Faenza, il cuore è italiano, così come gran parte delle maestranze, ma nel team ci sono donne e uomini provenienti da tutto il mondo: 35 nazionalità differenti che hanno reso la squadra protagonista in Formula 1 da oltre un decennio. Oltre 500 persone che lavorano nella scuderia.

Organizzazione e fattore umano

I “macro reparti” sono fondamentalmente cinque: amministrativo, tecnico, produzione, programmazione, controllo qualità. Ognuno di questi ha dei “sotto reparti”, che definiscono un’organizzazione estremamente capillare e specialistica. Il fattore umano è sempre stato considerato fondamentale e strategico. Adesso più di ieri. Oggi la Formula 1 richiede infatti un alto livello di specializzazione in ogni area, dalla progettazione alla produzione, e il contributo di ogni singolo membro dello staff è cruciale: anche il più piccolo incremento prestazionale può fare una grande differenza. Al timone nel ruolo di “team principal” c’è sempre Franz Tost, così come dal 2005. Anche il team tecnico è sostanzialmente invariato. La Scuderia AlphaTauri è “subentrata” alla Toro Rosso, in pista dal 2006 al 2019, per promuovere il marchio di moda fondato nel 2016 dalla Red Bull. AlphaTauri, infatti, è un brand di moda indipendente, caratterizzato dall’utilizzo di tecnologie innovative, che si integrano con l’alta qualità e con uno stile unico nel suo genere. Il marchio ha diversi punti di contatto con la F1: cerca di trovare soluzioni innovative, punta alla tecnologia (della stampa 3D in particolare) e utilizza materiali ricercati.

Il programma di sostenibilità

In questi giorni, la “factory” faentina ha compiuto grandi passi in avanti nel proprio programma di sostenibilità ambientale. Il programma è formato da vari punti, ciascuno dei quali si riferisce ad un tipo preciso di attività e su cui la Scuderia AlphaTauri ha stabilito linee guida ad hoc da seguire. Tutti i dipendenti sono forniti di borracce di alluminio: viene così scoraggiato l’utilizzo di bottiglie d’acqua in plastica. Lo stesso viene chiesto anche a ospiti e visitatori, che purtroppo, in epoca di pandemia, sono forzatamente contingentati. Ma non solo: dall’autunno il consumo di gas metano verrà completamente sostituito da una fornitura di teleriscaldamento, ottenuta grazie a un accordo coi “vicini di casa” del Gruppo Caviro, che per mezzo del proprio impianto di biomassa produce energia termo-elettrica da fonti rinnovabili. Il programma si riferisce anche alle attività logistiche della squadra: viaggiare su mezzi di trasporto poco inquinanti, cercando contestualmente di ottimizzare i carichi di materiali negli spostamenti. Per quanto riguarda l’attività in pista, il “power-train” ibrido delle monoposto consente una ridotta produzione di emissioni. Inoltre, essendo alimentate da biocarburanti, l’inquinamento fornito dalle macchine risulta essere minimo. Già dal 2019, la scuderia si impegna a controllare di anno in anno i livelli di Co2 prodotti in ogni singola stagione. In particolare, nel 2019 ha prodotto circa 15.000 tonnellate di carbonio, ma, secondo le stime, nel 2020 le emissioni sarebbero diminuite del 35 per cento. Un dato, questo, che fa ben sperare in vista dell’obiettivo delle emissioni zero.

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