Alluvione. “Zero risposte dal governo”, Bonaccini scrive a Meloni 

All’ultima riunione prima della pausa estiva, l’alluvione in Romagna resta fuori dal Consiglio dei ministri. E così il governatore dell’Emilia-Romagna e sub-commissario per la ricostruzione, Stefano Bonaccini, prende carta e penna per scrivere una lettera alla premier Giorgia Meloni, per chiedere un incontro urgente e avanzare alcune proposte. La missiva è condivisa con Matteo Lepore, sindaco della Città metropolitana di Bologna, Michele De Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, ed Enzo Lattuca, presidente della Provincia di Forlì-Cesena. “Insieme ai sindaci e a tanti amministratori delle zone colpite dall’alluvione- sottolinea Bonaccini- ieri avevamo chiesto al Governo di inserire nell’ultimo Consiglio dei Ministri nuove risorse per la ricostruzione. Siamo stati ignorati per l’ennesima volta”. Allo stesso modo, protesta Bonaccini, “non sono ancora previsti gli stanziamenti per gli indennizzi a cittadini e imprese, che a distanza di oltre tre mesi dagli eventi alluvionali, pretendono giustamente di vedere mantenuta la promessa dell’esecutivo di ristorare al 100% i danni subiti attraverso procedure snelle e rapide”. Con la lettera inviata a Meloni, dunque, “facciamo nostro questo legittimo grido di allarme e la richiesta di attenzione che si sta sollevando dai nostri territori- spiega Bonaccini- proprio per la dignità e la civiltà dimostrate in questi mesi così difficili, le nostre comunità meritano risposte in tempi brevissimi, sotto forma di atti concreti”. Allo stesso modo, aggiunge il presidente della Regione, “il commissario Figliuolo, con il quale la collaborazione sta proseguendo in maniera proficua e quotidiana, in stretto raccordo con le amministrazioni e le strutture regionali, va messo nelle condizioni di lavorare velocemente con risorse e stanziamenti certi al più presto”.

 Proprio ieri Bonaccini ha inviato una lettera anche a Figliuolo, chiedendo al generale un nuovo incontro in presenza a Bologna insieme a tutti i firmatari del Patto per il lavoro e per il Clima, dopo quello del 3 luglio scorso. Il commissario, riferisce la Regione, ha già confermato la propria disponibilità e a breve sarà definita la data. Quella sarà l’occasione per dare spazio alle “preoccupazioni emerse in seno alle rappresentanze istituzionali, economiche e sociali- spiega Bonaccini- circa la disponibilità effettiva di risorse per sostenere la ricostruzione privata, le procedure che saranno definite per approntarla nonché i tempi conseguenti”. Nella missiva a Meloni, dall’Emilia-Romagna vengono avanzate anche alcune proposte. La prima consiste “nell’attivazione del risarcimento del danno per famiglie e imprese attraverso il meccanismo del credito d’imposta”, per garantire un beneficio immediato. La seconda riguarda la messa a disposizione degli stanziamenti già previsti in due provvedimenti del Governo e non impiegati: 900 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali (risultano domande per solo 30 milioni); 300 milioni destinati al ristoro per le aziende esportatrici (solo una piccola parte è stata impiegata). Si parla dunque di un “tesoretto di oltre un miliardo di euro- sottolinea la Regione- che anche le rappresentanze istituzionali ed economiche del Patto per il Lavoro e per il Clima hanno condiviso vadano ridestinate per coprire gli indennizzi privati per famiglie e imprese, d’accordo con le modalità che vorrà attivare il commissario per la ricostruzione”.

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