Bilancio già salato per i coprire i primi costi delle frane e per gli sfollati: il Comune ha già impegnato 250 mila euro e ha ancora 51 persone evacuate e frane da risolvere. Appello per la nomina urgente del Commissario per l’emergenza.
I numeri degli sfollati
Come altri comuni collinari Sogliano è stata fortemente colpita dall’emergenza alluvione e frane: «Abbiamo ancora 51 persone evacuate – illustra la sindaca Tania Bocchini – per loro abbiamo attivato un’assistenza immediata coordinata dall’ufficio Servizi alla persona con l’aiuto dei volontari. Oltre a garantire l’alloggio a chi ne aveva necessità, abbiamo mantenuto un contatto diretto e costante con tutti gli sfollati, compreso chi ha trovato sistemazione autonoma, per aggiornarli sull’avanzamento della situazione e rilevare le loro necessità. Per questi primi interventi abbiamo comunicato alla protezione civile una spesa di circa 22.000 euro La cosa che tutti i cittadini evacuati ci chiedono è di rientrare nelle loro abitazioni il prima possibile. Per questo abbiamo già impegnato altri 22.042,30 euro in incarichi per indagini strutturali e sondaggi geofisici sulle case evacuate, al termine dei quali acquisiremo le relazioni utili a revocare le ordinanze di evacuazione o a individuare le opere necessarie al consolidamento. Un’emergenza è anche il guado di Ponte Uso, un tratto che richiede un intervento importante».
Viabilità compromessa
«Come Comune abbiamo impegnato per i primi interventi di messa in sicurezza ben 224.000 euro – prosegue la sindaca – con l’impiego di 16 operatori esterni su tutto il territorio comunale. La squadra operai ha lavorato senza sosta e, grazie a un centralino aperto 24 su 24 abbiamo raccolto e dato una prima risposta a circa 90 segnalazioni dei cittadini in soli 15 giorni. Un lavoro immane, consentito dalla capacità di spesa di questo ente ma anche realizzato grazie all’efficienza di un settore tecnico che è stato oggetto di riorganizzazione nel nostro primo anno di mandato. Abbiamo fatto molto come Comune ma non siamo soli. Dall’Agenzia regionale di sicurezza e protezione civile abbiamo il supporto di tecnici ed esperti nel superamento dell’emergenza. Sono stati sul nostro territorio e lavoriamo in sinergia». «Ho letto le dichiarazioni del nostro gruppo di minoranza che critica anche la nostra Provincia. Ma quando scrivevano del problema della Sp79 Santa Maria Riopetra, questa era stata già aperta da circa 48 ore. Per quanto riguarda la Sp88 per Montetiffi ci è stato comunicato dai dirigenti provinciali un intervento urgente e questa ad oggi è la nostra priorità, essendo l’ultima frazione rimasta isolata. Sappiamo che la manutenzione e la gestione della viabilità provinciale negli ultimi anni non è stata impeccabile, soprattutto nelle aree montane e collinari. Le ragioni dei mancati interventi però sono strutturali e complesse e noi vogliamo cercare soluzioni e non colpevoli. È necessario che tutti gli enti preposti siano riformati e dotati delle risorse umane ed economiche per affrontare la sfida del dissesto idrogeologico collegato ai cambiamenti climatici. Dopodiché io credo che anche gli enti comunali, i cittadini e le imprese dovranno acquisire nuove sensibilità e nuove competenze in tal senso».
L’appello per il Commissario
«La cosa che i Comuni attendono con urgenza è che il governo nomini il Commissario per l’emergenza alluvione – conclude la sindaca – per attivare in pieno i processi necessari al superamento dell’emergenza. Il vero pericolo per i comuni montani e collinari è l’abbandono del territorio, ad oggi abbiamo realizzato opere di primo intervento per garantire standard minimi di sicurezza, ma quello che serve è un lavoro enorme di riqualificazione e ripristino che non potrà iniziare se non arrivano le risorse».