Riaprire le scuole a settembre per assicurare un normale inizio dell’anno nelle zone colpite dall’alluvione. È la richiesta che sale con forza dalla Romagna ed è stata ribadita nel corso seduta della commissione Cultura dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, presieduta da Francesca Marchetti (Pd), riunita oggi a Castel Bolognese, uno dei Comuni ravennati tra i più colpiti dal maltempo. “Lavoriamo per un anno scolastico che inizi all’insegna della normalità il 15 settembre”, assicura la stessa Marchetti. Già il commissario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, aveva indicato questa come una priorità parlando davanti alla commissione Ambiente della Camera. “Uno dei pensieri primari è l’apertura delle scuole: è fondamentale per le dinamiche sociali e la vita di tutti”, aveva aggiunto pensando ai “genitori lavoratori” e al fatto che non avere scuole aperte “implicherebbe delle tragedie”.
Il vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale Bruno Di Palma, ricorda che l’alluvione ha danneggiato 119 edifici scolastici e ora “siamo impegnati a garantire la messa in sicurezza di tutte le scuole danneggiate, a oggi sono disponibili sette milioni di euro (oltre tre milioni nel ravennate) per le scuole statali”. La conta dei danni delle scuole di Castel Bolognese e nella provincia di Ravenna vede quattro scuole su cinque danneggiate nel Comune, e 44 scuole in nel ravennate.
Paolo Bernardi, dell’Ufficio scolastico Ravenna ha però “fiducia che non solo le scuole riapriranno il 15 settembre e anche che con i primi freddi avremo già ripristinato tutti gli impianti di riscaldamento in tutti gli istituti”. Bernardi conferma peraltro che “dal Governo stanno arrivando le risorse previste anche se ci potrebbero essere un po’ di questioni da risolvere sulle potenzialità di spesa”. I sindaci avvertono che non ci possono essere incidenti di percorso.
“Bisogna impedire che anche una sola sezione a settembre non riapra causa alluvione, sarebbe una sconfitta del nostro Paese. Per questo fin dalle prime ore dopo l’alluvione abbiamo operato per rimettere in funzione le scuole, abbiamo cercato le ditte che lavorino anche in agosto, le abbiamo trovate e vogliamo ripartire con le scuole aperte il 15 settembre”, dice Luca Della Godenza, sindaco di Castel Bolognese. Il primo cittadino di Solarolo Stefano Briccolani, segue a ruota: “Stiamo facendo una corsa contro il tempo, anche una sola settimana di ritardo può rendere vano il nostro impegno. Dobbiamo avere la certezza che ci siano le risorse per fare fronte ai lavori svolti”. Maria Luisa Martinez, consigliera delegata all’Istruzione per la Provincia di Ravenna, ricorda come “far partire correttamente il nuovo anno scolastico è assicurare il diritto allo studio”. E Marilena Pillati (Pd) avvisa: “Ci sono scelte da fare e la scuola deve essere al centro dell’impegno principale della ricostruzione”, insiste Pillati, ma Valentina Castaldini (Fi) chiede già orta risposte, “ovvero sapere quali sono i servizi per l’infanzia che a settembre rischiano di non aprire o aver problemi: bisogna garantire non solo la scuola dell’obbligo e le superiori, ma anche i servizi per l’infanzia”. La scuola è tra le priorità della ricostruzione, “dobbiamo assicurare la riapertura delle scuole e il funzionamento del riscaldamento per l’inverno negli edifici danneggiati: per questo serve chiarezza sui finanziamenti”, specifica Francesca Maletti (Pd).
Per la giunta parla l’assessora alla Scuola Paola Salomoni: “Abbiamo incontrato ieri Comuni e Province interessati dall’alluvione per fare il punto della situazione e concludere una ricognizione puntuale sull’anagrafe regionale dell’edilizia scolastica, da poter inviare una relazione al commissario Figliuolo. Come giunta confermiamo che la ripresa dell’anno scolastico a settembre è una delle nostre priorità, confermata anche dal commissario. Insieme ai territori siamo tutti uniti per riaprire la scuola cercando di fare tutto ciò che è necessario”.

Alluvione. Nel Ravennate la grande corsa per riaprire le scuole il 15 settembre
