“Il ponte ferroviario che attraversa il Savio a Cesena va liberato del tutto dai tronchi e dai resti dell’alluvione. Perché ancora pericoloso”. In rapida successione prima il comune e poi la regione hanno protocollato appelli in tal senso a Ferrovie dello Stato. Per risolvere la situazione che, più di altre, è stata causa dei maggiori allagamenti nel tratto cittadino di Cesena a partire dal tardo pomeriggio del 16 di maggio.
Sono passati più di venti giorni ma la memoria dei fatti è ancora chiara a tutti. In situazione di massima piena del Savio, con l’acqua che si riversava su Cesena dalla vallata, i mezzi dotati di gru sono entrati in azione, in particolar modo al Ponte Nuovo, per rimuovere rapidamente le decine e decine di tronchi d’albero che ostruivano il deflusso dell’acqua. Operazione possibile anche sul ponte Europa Unita. Il tappo si è però creato sul ponte ferroviario, nel quale senza il via di Fs non è possibile intervenire. E l’acqua alla fine ha avuto il sopravvento sule zone a fianco dell’argine cittadino del fiume.
Il Comune negli ultimi giorni ha più volte contattato le Ferrovie per completare la rimozione di quanto si accumulato sotto alle rotaie. Adesso un richiamo a risolvere la situazione rapidamente è arrivato anche dalla Regione, in particolar modo dall’Ufficio sicurezza territoriale e protezione civile e dalla responsabile per Forlì – Cesena.
«L’eccezionale evento alluvionale dei giorni 16 e 17 del mese in corso, ha provocato l’accumularsi di grandi quantità di materiale ligneo addossato alle pile dei ponti e determinando l’occlusione degli alvei dei corsi d’acqua che ostacola il libero deflusso dell’acqua – si legge nella nota – Fs è intervenuta tempestivamente, durante le fasi più critiche dell’evento, rimuovendo la parte di materiale che si poteva asportare operando con mezzi meccanici posizionati sopra il ponte e depositando il legname rimosso dall’alveo sulle scarpate.
Ora chiediamo la rimozione del materiale residuo in alveo ed il completo ripristino dell’occlusione ricordando che tutto il materiale dovrà essere allontanato quanto prima dalle pertinenze idrauliche del fiume Savio».