Alluvione e balneabilità, batteri oltre i limiti nel mare nei Lidi nord di Ravenna e in tre zone del Riminese

Nel bollettino diffuso poco fa la Regione guarda al bicchiere mezzo pieno, ovvero alla conferma della balneabilità in 86 dei 98 tratti di mare in cui sono stati effettuati i prelievi di Arpae. Ma il risvolto del nuovo campionamento mette in luce valori oltre la norma in 12 località: 7 nel Ravennate, a Casal Borsetti, 100 metri a nord della foce del canale Destra Reno (dove i valori di enterococchi intestinali sono schizzati a 19.863 mpn su 100 ml, a fronte di un limite massimo di 200 mpn), 80 metri a sud della foce dello stesso canale e la zona del Camping, “eredità” dello scarico a mare della marea nera confluita nel canale Destra Reno che ha provocato la moria di migliaia di pesci. E ancora a Marina Romea, a ridosso della foce del Lamone, a Porto Corsini e a Lido di Savio (150 metri a sud della foce del fiume Savio). E poi la zona prospiciente Savignano sul Rubicone e San Mauro Mare Nord in provincia di Forlì-Cesena e nel Riminese a Viserba-Spina-Sacramora, nel tratto di 100 metri a sud della foce dell’Uso nel Comune di Bellaria-Igea marina e 50 metri a sud della foce del Marano nel Comune di Riccione. Già a partire da domani i tecnici effettueranno altre analisi.

Di conseguenza nei tratti dove la concentrazione di batteri è risultato oltre i limiti è scattato il divieto temporaneo di balneazione. “Il provvedimento si è reso necessario sulla base dei contenuti di una nota prodotta oggi dall’Unità operativa igiene e sanità pubblica del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna, in quanto dagli esiti delle analisi microbiologiche dei campioni di acque marine prelevate è emersa una concentrazione superiore ai valori limite dei parametri di escherichia coli o enterococchi – spiega una nota dell’Amministrazione ravennate -. Personale del Comune provvederà ad apporre i cartelli di divieto”. Il superamento, fa sapere Palazzo Merlato, “è da intendersi riconducibile ai recenti e straordinari fenomeni alluvionali, che hanno provocato piene eccezionali dei fiumi e dei canali che poi sfociano in Adriatico, ed è quindi di natura transitoria. Il provvedimento sarà revocato non appena sarà emesso un nuovo rapporto di prova da parte di Arpae (che effettuerà controlli ogni 24 ore) che attesti il rientro dei valori dei parametri nei limiti previsti dalla legge”.

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