«Credo che i romagnoli si meritino almeno la verità». Così Nicola Dellapasqua, segretario territoriale del Pd Cesenate, interviene a proposito delle risorse per l’alluvione: «sta emergendo quello che ormai è un dato di fatto: il Governo non sta dotando la Romagna dei finanziamenti promessi per far fronte alle conseguenze dell’alluvione e degli eventi meteorologici di maggio. La coperta è corta e se non ci sono le risorse è arrivato il momento di dirlo».
Poche risorse a Figliuolo
Dopo le dichiarazioni di Figliuolo, che ha spiegato che le risorse per i Comuni arriveranno a settembre ma che ancora non ci sono finanziamenti per i privati, la preoccupazione cresce: «l’inverno si avvicina, sono passati mesi, ma ancora le risposte languono. Abbiamo fiducia in Figliuolo ma è evidente che è dotato di strumenti insufficienti per arrivare all’inverno con il territorio messo in sicurezza e dando la possibilità alle famiglie di tornare nelle loro case». Dopo quello che è successo, prosegue Dellapasqua, «non bastano i rammendi, occorrono anche interventi di più ampio respiro, occorre ripensare il modo in cui viviamo il territorio».
«Dicano la verità»
«Fin qui sono arrivate solo risposte parziali e sempre sull’onda dell’emergenza del momento. Ho letto con interesse la lettera dei sindaci del centrodestra – aggiunge il segretario Pd – e tutti auspichiamo certamente soluzioni, ma quello che è emerso fin qui è un grave problema di risorse: non solo mancano quelle necessarie a far fronte a quanto accaduto, ma manca anche la programmazione su come recuperarle. Se le risorse non ci sono che lo dicano, cercheremo di recuperarle insieme, ma che dicano la verità, se la meritano i romagnoli che si sono rimboccati le maniche. Non è una questione di tutela e dignità di questo territorio».
I pilastri della ricostruzione
Sono tre i pilastri della ripartenza su cui lavorare per Dellapasqua: la messa in sicurezza del territorio, gli aiuti a cittadini e imprese e il ripensamento del territorio e del modo in cui come società lo abitiamo. «Potremmo limitarci per ora a parlare dei primi due ma se smettiamo di raccontare anche la necessità di guardare al futuro ripensando le città e i territori, se facciamo uscire questo aspetto dal dibattito politico rischiamo veramente tra 2-3 anni di trovarci da capo».
La luce accesa
«Fa bene – aggiunge – il commissario Figliuolo a fare luce sugli strumenti di cui effettivamente dispone, a quali priorità si può rispondere sulla base di questi e quali no», ne fa una questione di trasparenza e promette: «Va fatta luce sulle carenze strutturali della gestione della ripartenza e noi la luce su questa emergenza non la spegniamo».