Alluvione, Bonaccini a Meloni: "Mettiamoci a sedere e troviamo una soluzione"

Stefano Bonaccini non arretra. E tende ancora una volta la mano alla premier Giorgia Meloni. Perchè per la ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna manca ancora "la metà dei soldi" necessari. E allora "mettiamoci a sedere e troviamo il modo di rassicurare chi ha perso tutto. Non mi interessa di chi saranno i meriti". L'ennesimo appello il presidente della Regione lo lancia questa mattina dalle frequenze di La7, ospite di Omnibus in collegamento dalle saline di Cervia. Il rammarico per l'assenza del tema alluvione nell'ultimo Consiglio dei ministri, e per la mancanza di nuovi provvedimenti con ulteriori risorse, è ancora tanto. "Non me lo aspettavo io - dice Bonaccini- se lo aspettavano tutti qui. Provate a chiamare sindacati o imprenditori. O i sindaci". Secondo il presidente della Regione, il problema è che al Governo "non hanno ancora compreso cosa serve fino in fondo per far ripartire questa terra. Hanno voluto accentrare a Roma, invece di mantenere la filiera istituzionale della ricostruzione post-terremoto".
I numeri, continua il governatore, "non sono nè di destra nè di sinistra. Il ritardo c'è stato, inutile negarlo. Vasco Errani fu nominato commissario una settimana dopo il terremoto, il generale Figliuolo solo pochi giorni fa. Dopodiché nemmeno Mandrake senza soldi e strumenti può risolvere la situazione". Finora, elenca Bonaccini, "abbiamo ottenuto oltre un miliardo per riparare oltre mille frane in Appennino e circa 700 strade comunali e provinciali, e per intervenire sui 23 fiumi esondati. Dopodiché queste risorse vanno rese esigibili subito, perchè finora i sindaci hanno ottenuto solo i primi 200 milioni di euro per la somma urgenza. Ma ne hanno spesi più del doppio e non ci sono dirigenti che firmano atti senza copertura economica".