Alluvione: a Cesena i vertici nazionali di Anpi in visita solidale a Cucine Popolari

Vedere con i propri occhi, portare solidarietà e vicinanza. Questo il senso della visita di ieri di una delegazione della segreteria nazionale di Anpi nei luoghi della Romagna colpiti dall’alluvione. A Cesena la tappa è stata alle Cucine popolari presidio di solidarietà sul territorio e una delle realtà più duramente colpite dall’alluvione. L’appuntamento era nella sede in cui il progetto è nato, in via Machiavelli, e la visita si è conclusa in via Gramsci, nella sede del circolo Hobby Terza Età dove l’associazione si è temporaneamente trasferita per poter gestire la preparazione dei pasti per gli alluvionati.
A fare gli onori di casa e a raccontare il progetto delle Cucine popolari c’erano il presidente dell’associazione Enzo Capelletti e una rappresentanza del direttivo. «Questo era un posto aperto a tutti – ha raccontato -. Eravamo riusciti a creare un posto davvero accogliente dove sentirsi a casa. Purtroppo l’alluvione ha distrutto tutto. Siamo in forte difficoltà nel ricostruire, ma ci stiamo rimboccando le maniche». «L’amministrazione – racconta ancora Capelletti – ci ha affidato la gestione della preparazione dei pasti per le famiglie sfollate. Grazie all’impegno di un centinaio di volontari prepariamo e consegniamo ogni giorno oltre 500 pasti tra pranzo e cena, dal lunedì alla domenica, alle famiglie che ne hanno bisogno», un gesto di cura che Capelletti, a sua volta alluvionato, sa bene quanto sia importante.
Al progetto e ai volontari è andato il plauso della delegazione Anpi: «Ci avete raccontato di quello che questo locale era, ma sappiamo già che questo locale tornerà ad essere», li ha incoraggiati il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo. Con lui c’erano anche il vicepresidente Carlo Ghezzi e i membri della segreteria Vincenzo Calò e Vania Bagni. Ad accoglierli c’erano anche il presidente provinciale di Anpi Miro Gori, quello di Cesena Vincenzo Morrone, di Cesenatico Cinzia Buscherini, di Santarcangelo Giusi Delvecchio, c’erano anche Alessandro Celli di Cgil Cesena, Nicola Garcea di Spi Cgil. C’era Carlo Verona, assessore del Comune di Cesena e Serenza Zavalloni assessora di Gambettola.
Il volontariato che ha segnato la ripartenza di Cesena e della Romagna e che le Cucine popolari ben rappresentano «è l’incarnazione dell’articolo 2 della Costituzione», nel disastro, ha detto Pagliarulo. L’assessore Verona ha ricordato l’impegno dei tantissimi giovani e non solo, provenienti da ogni parte d’Italia. Una solidarietà di cui è stata testimone anche Cgil, «i primi a chiamare sono stati i compagni dell’Abruzzo». Nel breve momento di confronto si è parlato anche dei diversi modi in cui l’alluvione ha danneggiato i territori, dalla città alle campagne alla collina dove ancora si fanno i conti con le frane. «Arriva il tempo della ricostruzione – ha detto Ghezzi – e in questa fase dovremo pensare anche a un ordine nuovo delle cose e dei territori e dovremo farlo in modo corale».

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