Allergie ai farmaci: fenomeni acuti e non del tutto conosciuti

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«Quando si parla di allergie ai farmaci - spiega il dottor Sergio Pasotti, allergologo, immunologo, pneumologo e medico internista attivo sul territorio romagnolo e non solo - si deve distinguere le allergie dalle altre reazioni avverse. Nel primo caso si intende una reazione agli anticorpi IgE e ai linfociti B e T; mentre nelle altre reazioni avverse (non allergiche) si tratta di reazioni biologiche e di tipo enzimatico. La statistica mette in evidenza molte reazioni agli antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, agli antibiotici, agli antipertensivi e agli anestetici locali e generali e mezzi di contrasto». Sia nel caso di reazioni allergiche che non allergiche ai farmaci, la sintomatologia può essere molto ampia e diversificata. «Le manifestazioni vanno da qualche pomfo sulla pelle - spiega Pasotti - a una forma di orticaria che può durare alcuni giorni o addirittura qualche settimana. Possono presentarsi inoltre angioedemi, cioè gonfiore alle labbra, alle palpebre e ai genitali esterni; fino ad arrivare allo shock anafilattico con dispnea, quindi fatica a respirare; tachicardia, abbassamento della pressione sanguigna, caduta a terra, obnubilamento del sensorio, attacco cardiaco e morte». Si devono distinguere le reazioni primarie dalle secondarie. «Queste reazioni sono definite ‘imprevedibili’ e differiscono da quelle prevedibili o secondarie che possono presentarsi talvolta dopo l’assunzione di un farmaco. Si pensi alla gastrite, generalmente associata all’uso di farmaci cortisonici o agli antinfiammatori, ma che può essere facilmente contrastata utilizzando sostanze che inibiscono l’acido cloridico e che permettono quindi di proteggere da quella sensazione di fastidio gastrico». A volte le reazioni avverse possono persistere a lungo. «Ultimamente ad alcuni farmaci (ace inibitori e sartani) si sta associando una reazione sotto forma di tosse che a volte dura addirittura anni, oppure orticarie che si manifestano per mesi. In questo caso si deve assolutamente interrompere il farmaco, anche se le manifestazioni potrebbero persistere ancora per qualche mese dopo l’interruzione». Le persone che presentano anche una forma lieve di reazione allergica a un farmaco devono assolutamente consultare il proprio medico di famiglia ed eventualmente un allergologo. «Prima di tutto nessun farmaco deve essere preso senza la prescrizione medica e in seconda battuta, in caso si dovessero presentare delle manifestazioni allergiche anche di lieve entità, è bene contattare uno specialista che, attraverso un’anamnesi accurata, valuterà la situazione e prenderà provvedimenti adatti alla storia clinica del paziente. Molto spesso la prima indicazione è di interrompere l’assunzione di quel farmaco e di sostituirlo con un altro facente parte di un’altra categoria. Se per esempio si è allergici alla penicilina, si può testare un altro antibiotico come la cefalosporina o la tetraciclina. Sono tanti ormai i farmaci che si possono ‘saggiare’ per trovare quello adatto alla persona. Questa procedura viene attuata soprattutto con gli anestetici, necessari per procedere con eventuali operazioni o interventi. Per indirizzare verso la sostituzione di un altro farmaco, si devono prendere in considerazione tanti elementi riguardanti il paziente e la sua patologia. Un punto di riferimento in questo percorso complesso sono le indicazioni dell’Ema (Agenzia europea del farmaco), l’ente che si occupa di proteggere e promuovere la salute degli individui, valutando e monitorando i medicinali all’interno dell’Unione Europea». Le allergie sono fenomeni acuti che non si conoscono ancora alla perfezione. «Se una persona ha avuto una reazione allergica deve sempre avere dietro dei cortisonici e degli antistaminici da utilizzare al bisogno, perché potrebbe essere allergico anche ad altri farmaci. Se si presenta gonfiore alla lingua e tachicardia e dispnea è bene però andare in Pronto soccorso. L’uso dei farmaci è indispensabile per la salute e la cura dell’individuo, ma si tratta di un mondo complesso che può avere delle conseguenze importanti, non prevedibili, ed è per questo che vanno utilizzati solo dopo aver contattato un medico».

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